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Intesa Farmindustria-Assogenerici-Siml per il welfare in rosa

8 Marzo 2019

Nell’industria del farmaco è donna il 42% degli addetti ed è soprattutto a loro che si rivolge il protocollo d’intesa firmato ieri da Farmindustria, Assogenerici e Società italiana di medicina del lavoro (Siml) su prevenzione e screening negli uffici e nelle aziende. L’intesa è stata sottoscritta durante i lavori della quinta edizione del convegno Healthcare e Diversity Management, organizzato ieri a Roma da Farmindustria in collaborazione con Fondazione Onda: «Il protocollo» ricordano i firmatari «va oltre gli obblighi di legge in materia di sorveglianza sanitaria per la sicurezza nel lavoro per cogliere opportunità più ampie: con i medici del lavoro si condivide un programma di prevenzione dei bisogni di salute di ogni dipendente del settore attraverso la promozione di screening, l’educazione ai corretti stili di vita, l’informazione sulle malattie croniche. Il medico del lavoro diventa così non più l’esecutore di un adempimento – in qualche caso burocratico – ma il consigliere delle donne e degli uomini che lavorano nelle imprese farmaceutiche in funzione della migliore gestione della salute propria e nelle diverse situazioni familiari».

Tali interventi, prosegue la nota, verranno portati avanti nel corso delle visite mediche obbligatorie sul luogo di lavoro oppure in momenti concordati con le singole realtà aziendali, attraverso iniziative specifiche come seminari, campagne ed eventi mirati, per esempio sull’antibioticoresistenza o sulle vaccinazioni.

«Mettere le persone al centro è l’obiettivo del protocollo» ha commentato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi «ci auguriamo possa diventare una best practice che sia di sostegno ai caregiver, molto spesso donne: è nelle loro mani la salute della famiglia e sono un punto di forza delle nostre aziende». «L’impresa ha un dovere sociale, aiutare chi lavora per lei» ha ricordato Enrique Hausermann, presidente di Assogenerici «perché il benessere del collaboratore è anche il benessere dell’azienda». «Tra i pregi dell’accordo» ha sottolineato Giovanna Spatari, presidente della Società italiana medicina del lavoro «è che il medico fornirà il proprio contributo all’interno del luogo di lavoro, quindi le donne non dovranno andare a cercare sostegno altrove». «Questo protocollo rappresenta un’evoluzione del welfare aziendale nell’ambito della salute» ha aggiunto Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda «questo Paese lamenta sul tema un ritardo culturale mostruoso, perché troppi non hanno ancora capito che andare al lavoro sereni è più produttivo.

Nelle imprese del farmaco le donne occupano spesso ruoli importanti, tanto che è loro il 40% dei posti da dirigente e quadro. E nella Ricerca sono addirittura più degli uomini, il 52%. Tra il 2015 e il 2017, poi, l’industria farmaceutica ha aumentato il numero di addetti più di ogni altro settore manifatturiero: +4,5% complessivamente rispetto al +1,3% del resto dell’industria. E anche nel 2018, con una crescita dell’1%, ha dato un contributo superiore alla media degli altri settori.

«L’iniziativa lanciata da Farmindustria e Assogenerici sul welfare aziendale» commenta a FPress la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, presente ieri all’evento capitolino «va nella stessa direzione imboccata dai programmi lanciati dalle associazioni titolari di Milano e Brescia. E dato che in farmacia lavorano in prevalenza donne, anche la nostra iniziativa rappresenta un importante sostegno a loro beneficio, perché tra i benefit attivabili ci sono risorse utili a mamme e caregiver della famiglia».