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Mascherine, il Comitato scientifico della Protezione civile: efficacia incerta

29 Aprile 2020

Ci sono ancora «incertezze» sull’efficacia protettiva delle mascherine nella popolazione generale. Lo scrive il Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile nel rapporto che ha fatto da paradigma per le misure del Governo sulla cosiddetta fase 2. La relazione, una ventina di pagine in tutto, snocciola dati e previsioni sugli effetti della ripresa in base ai diversi scenari immaginabili al momento. Una ripartenza totale all’insegna del “liberi tutti”, per esempio, farebbe schizzare l’indice R0 –il tasso di crescita dell’epidemia – a 2,25 ossia più di due contagi per ogni infetto. L’Italia così raggiungerebbe il picco soltanto a giugno, e intanto negli ospedali occorrerebbero 150mila posti di terapia intensiva quando oggi se ne contano poco più di 10mila.

E’ nell’ambito di queste previsioni che il Comitato tecnico-scientifico avverte di non fare eccessivo affidamento sulle mascherine: sul valore della loro efficacia nella protezione generale della popolazione, scrive, «ci sono incertezze dovute a una limitata evidenza scientifica, sebbene le stesse siano ampiamente consigliate». Vanno inoltre considerate alcune «variabili non misurabili», come il comportamento delle persone dopo la riapertura in termini utilizzo delle mascherine, rispetto del distanziamento sociale ed efficacia delle disposizioni relative al trasporto pubblico. «Per questa ragione» conclude il rapporto «appare raccomandabile la sperimentazione delle misure (magari considerando una riapertura parziale delle attività lavorative) per un arco di tempo di almeno 14 giorni, accompagnata dal monitoraggio dell’epidemia»: