attualita

Mascherine irregolari, ancora sequestri da parte di Nas e Fiamme Gialle

16 Luglio 2020

Continuano in tutta Italia i sequestri di mascherine e dpi contraffatti da parte dei Nas e della Guardia di Finanza. A Napoli, in seguito a un controllo presso un deposito all’ingrosso di dispositivi medici, i carabinieri del Comando per la tutela della salute hanno sequestrato circa 24mila protezioni facciali prive della marcatura Ce. I prodotti, provenienti dall’Asia, erano stati immessi sul mercato senza verifiche preventive sulla presenza delle istruzioni di impiego, pulizia, manutenzione o altra indicazione in lingua italiana. Operazione simile da parte dei Nas di Pescara, che hanno deferito all’autorità giudiziaria il titolare di una ditta specializzata nella fornitura di mascherine. L’indagato, in sostanza, aveva venduto a uno stabilimento per la lavorazione di carni avicole una partita di dispositivi che, in fase di sdoganamento, erano risultati irregolari. Nel corso degli accertamenti i carabinieri hanno sequestrato 6mila dpi.

Diversi interventi anche da parte della Guardia di Finanza. Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle della compagnia di Ragusa hanno sequestrato oltre 250mila mascherine, commercializzate in diversi punti vendita dislocati su tutto il territorio nazionale e riconducibili a una delle più note aziende della grande distribuzione di prodotti tecnico-professionali. In particolare, dalla documentazione esibita nel corso di controlli in alcuni negozi del ragusano, è stata riscontrata l’assenza di titoli utili per qualificare il prodotto come dispositivo medico e per legittimare il marchio Ce presente sulle confezioni.

Gli approfondimenti successivi hanno rivelato che le mascherine, provenienti dalla Cina e del valore complessivo di 150mila euro, erano state cedute dall’importatore italiano con la qualifica di dispositivo medico di tipo chirurgico, senza però figurare nel Repertorio dei dispositivi medici del ministero della Salute, come previsto dal D.lgs 46/1997.

I finanzieri hanno proceduto al sequestro preventivo dell’intera merce e segnalato alla Procura della Repubblica il rappresentante legale della società importatrice per i reati di frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.