Dal primo maggio l’obbligo di portare la mascherina protettiva, già oggi limitato a ospedali e case di cura, si restringerà ai pazienti, sanitari e visitatori dei soli reparti per fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura. È quanto dispone l’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che aggiorna sino al prossimo 31 dicembre le disposizioni in materia di prevenzione dal covid nei luoghi pubblici.
L’obbligo, in sostanza, riguarda da maggio «i reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse». In aggiunta, sono compresi anche «i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’articolo 44 del dpcm 12 gennaio 2017».
Negli altri reparti e strutture sanitarie e nelle sale di attesa, continua l’ordinanza, «la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria». Per quanto riguarda gli ambulatori medici, «la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta». Stesso discorso per l’esecuzione di tamponi diagnostici all’accesso in Pronto soccorso, che è rimessa alla discrezione delle Direzioni sanitarie e delle Autorità regionali in quanto dal 31 ottobre scoro non sussiste più l’obbligo normativo.