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Mavenclad, dall’Aifa nota informativa importante sui rischi di danno epatico

16 Febbraio 2022

Una recente revisione dei dati sulla sicurezza ha accertato l’esistenza di un aumentato rischio di danno epatico da trattamento con Mavenclad, farmaco a base di cladribina indicato nei pazienti con sclerosi multipla recidivante a elevata attività. E’ l’avvertimento diffuso dall’Aifa con la Nota informativa importante pubblicata l’altro ieri sul proprio sito: la maggior parte dei casi, scrive l’Agenzia, «ha interessato pazienti con sintomi clinici lievi. Tuttavia, in rari casi, sono stati descritti un aumento transitorio delle transaminasi superiore a 1.000 unità per litro e l’insorgenza di ittero». Nella maggior parte dei casi i sintomi si sono verificati entro otto settimane dal primo ciclo di trattamento, ma «il tempo di insorgenza è risultato variabile».

La revisione dei casi di danno epatico, prosegue la Nota, non ha identificato un meccanismo chiaro: alcuni pazienti mostravano precedenti episodi di danno epatico con altri medicinali o avevano disturbi epatici sottostanti. I dati degli studi clinici non hanno suggerito un effetto dose-dipendente.

Il danno epatico verrà incluso nelle informazioni sul prodotto come reazione avversa al farmaco con una frequenza non comune. Inoltre, saranno inserite nuove avvertenze e precauzioni di impiego relative al danno epatico, incluse le raccomandazioni per acquisire l’anamnesi del paziente per i disturbi epatici sottostanti o precedenti danni epatici e per valutare i test di funzionalità epatica prima dell’inizio del trattamento all’anno 1 e 2. «I pazienti» conclude l’Aifa «devono essere avvisati di riferire immediatamente al proprio medico curante qualsiasi segno o sintomo di danno epatico».