In poco più di un quinquennio mancheranno al Servizio sanitario nazionale più di 16mila medici specialisti. Lo sostiene uno studio presentato ieri dall’Anaao Assomed, il sindacato più rappresentativo dei medici ospedalieri: a causa degli errori commessi in passato nella programmazione delle borse di specialità, le nuove leve riusciranno a coprire soltanto in parte gli oltre 52mila medici che da qui al 2025 andranno in pensione. E a patire di più saranno alcune specialità come medicina d’urgenza, pediatria e chirurgia, anestesia e ginecologia.
Lo studio propone anche una stima delle carenze a venire regione per regione: al Sud patiranno soprattutto la Sicilia (dove si prevede il pensionamento di 2.251 specialisti entro il 2025) e la Calabria (1.686 medici), al Nord il Piemonte (2.004) e la Lombardia (1.921), al Centro la Toscana (1.793). Le carenze, poi, colpiranno le diverse specialità in misura differente: in Lombardia, per esempio, mancheranno da qui al 2025 più di 500 pediatri, oltre 300 anestesisti e rianimatori, 160 chirurghi, 377 medici internisti, 177 specialisti dell’emergenza-urgenza (Pronto soccorso) e 165 psichiatri.
In Toscana, le carenze principali riguarderanno medicina d’emergenza ed urgenza con 344 medici, cardiologia con 99, ginecologia ed ostetricia con 96, chirurgia generale con 104, anestesia e rianimazione con 160, medicina interna con 202, ortopedia con 82, pediatria con 329, radiodiagnostica con 127. In Emilia Romagna patiranno cardiologia, con un ammanco di 145 unità, pediatria con 95, psichiatria con 93, radiodiagnostica con 91, medicina dell’emergenza e urgenza con 76 e medicina interna con ben 238 medici. In Campania, dove si prevede nel complesso una perdita di oltre mille specialisti, le carenze maggiori riguarderanno l’emergenza/urgenza con 800 medici, pediatria con 278, chirurgia generale con 129, medicina interna con 119, ortopedia con 98, cardiologia con 69 e anestesia con 43 medici.
Mosca bianca il Lazio, che nel 2025 non lamenterà carenze di specialisti ma anzi addirittura un surplus, di circa 900 medici. Alcune specialità, tuttavia, presenteranno comunque un saldo negativo: nella medicina di urgenza, per esempio, mancheranno in tutto 544 specialisti.