Piomba il no categorico della Fimmg, il più rappresentativo tra i sindacati della medicina di famiglia, ai progetti che ipotizzano la trasformazione dei generalisti da convenzionati a dipendenti del Ssn. Lo stop arriva dal Consiglio nazionale dell’organizzazione, che sabato scorso, in seduta a Roma, ha approvato una mozione in cui esprime «contrarietà» verso soluzioni legislative «che modifichino il ruolo giuridico degli attuali e dei futuri medici di medicina generale».
Un provvedimento di questo genere, continua la mozione, «non solo non risolverebbe i reali problemi del sistema sanitario territoriale, ma sottrarrebbe ai cittadini l”unica figura di riferimento fiduciaria esistente nell’assetto socio-sanitario attuale, rappresentato dal medico di famiglia».
Il Consiglio conclude dando mandato alla segreteria nazionale di riconvocare un’altra seduta «entro 10 giorni» per «individuare ulteriori opportune modalità di lotta sindacale anche non convenzionale».
Come FPress aveva riferito la settimana scorsa, secondo alcune fonti di stampa il ministero della Salute starebbe lavorando con un gruppo di lavoro ristretto ad alcune Regioni su un progetto legislativo diretto a portare i medici di famiglia alla dipendenza del Ssn. In particolare, i mmg già di ruolo dovrebbero garantire almeno 14-16 ore alla settimana nelle Case di comunità, i nuovi invece uscirebbero già con il “camice” del dipendente Ssn.