A un paio di giorni dalla consegna delle prime forniture, sono diverse le Regioni che hanno già cominciato a trattare con molnupiravir i primi pazienti “reclutabili” per caratteristiche, cioè infezione da Sars-CoV-2 lieve o moderata e alto rischio di progressione severa della malattia. E a leggere quanto riportano comunicati e articoli in cui si riferisce delle prime somministrazioni, sembra confermato che almeno in questa fase iniziale la dispensazione dell’antivirale di Merck sarà riservata alle farmacie ospedaliere. Anche se – come già si sapeva – molnupiravir è destinato al livello territoriale e la prescrizione può anche passare dal medico di famiglia. Nel Lazio, per esempio, le prime dispensazioni (a due donne, una di 91 anni cardiopatica e diabetica, l’altra di 72 cardiopatica e immunodepressa) sono state assicurate dallo Spallanzani di Roma.
In Toscana, invece, la prima fornitura per 1.440 trattamenti è stata recapitata al Meyer di Firenze, che provvederà a distribuire ad Asl e strutture sanitarie della regione. «Abbiamo definito un percorso organizzativo che garantirà la corretta individuazione e gestione dei pazienti candidabili al trattamento» ha chiarito alla stampa locale l’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini.
In Piemonte sono 739 le confezioni recapitate dal Commissario Figliuolo e, come ha affermato in una conferenza stampa il presidente della Regione, Alberto Cirio, la distribuzione verrà assicurata attraverso le Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale per il Covid. «La struttura commissariale ha certificato l’efficacia del farmaco» ha concluso «ci aiuterà ulteriormente a tenere liberi gli ospedali». Ammontano invece a 840 le confezioni di molnupiravir consegnate alla Regione Emilia Romagna, che sta già distribuendone 500 ad Asl e strutture sanitarie per tenere le restanti come riserva di stock. Alle Marche invece il Commissariato per l’emergenza covid ha consegnato una prima fornitura di 600 confezioni, recapitate al Servizio farmacia degli Ospedali riuniti di Ancona. I lotti, spiega un comunicato della Regione, verranno ripartiti tra Asur (l’Azienda sanitaria unica delle Marche) e strutture ospedaliere, e il farmaco «sarà prescritto prevalentemente dalle Usca e dai medici di medicina generale». In Liguria, infine, sono 21 i pazienti già sottoposti a trattamento con l’antivirale, tutti residenti in due Rsa genovesi. «La nostra Regione» ha commentato il presidente della Liguria, Giovanni Toti «è impegnata senza sosta nella più grande campagna vaccinale della storia, con punte di oltre 16mila vaccinazioni al giorno, ed è anche all’avanguardia anche nella cura del covid».
Dal punto di vista organizzativo, tuttavia, c’è chi solleva dubbi e perplessità. Il segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti, chiede per esempio chiarimenti sui criteri d’inclusione: «Al momento non abbiamo indicazioni sul tipo di tampone che deve attestare la positività del paziente: sarebbe opportuno preferire il molecolare, ma data l’elevata domanda stiamo registrando ritardi di vari giorni per la consegna dei risultati, che impediscono di avviare il trattamento entro 5 giorni dalla comparsa dei primi sintomi».
Perplessità anche sulla di affidare agli ospedali la distribuzione di molnupiravir: «Non tutti i pazienti trovano agevole recarsi in ospedale per avere il farmaco» osserva Scotti «auspico dunque che questa sia solo una fase iniziale della distribuzione e che successivamente questa possa essere semplificata con la distribuzione anche nelle farmacie del territorio, su prescrizione medica».
Stesso auspicio da Federfarma: «A oggi non è prevista la distribuzione attraverso le farmacie» osserva il segretario nazionale del sindacato, Roberto Tobia «ma è chiaro che guardando al futuro, in un momento in cui come quello attuale è necessario limitare gli spostamenti dei pazienti, bisognerà che questi farmaci transitino anche dalle farmacie con i meccanismi della distribuzione per conto. Non c’è un accordo in tal senso ma è una richiesta che noi come farmacie porteremo avanti nel prossimo futuro». «La distribuzione di molnupiravir nelle farmacie del territorio è una scelta che, una volta stabilizzato il flusso delle forniture, andrà fatta per assicurarne l’accesso in tempi rapidi ai malati» aggiunge la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «stiamo ripetendo il concetto a tutti i clinici della sanità lombarda con cui siamo in contatto e il consenso è unanime».