Regime di parasubordinazione all’orizzonte per i medici di famiglia secondo la vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti, che riveste anche l’incarico di vicecoordinatrice della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. In un’intervista a Class-Cnbc, l’assessore al Welfare della Lombardia dice di essersi «adoperata con il Governo, con gli ordini professionali e i sindacati per definire alcune indicazioni che vincoleranno il prossimo accordo collettivo nazionale della medicina generale. Grazie a tali disposizioni, in sintesi, le Regioni potranno inquadrare i mmg in un regime di parasubordinazione, sempre nel rispetto dello status di liberi professionisti. In sostanza, i generalisti dovranno dedicare all’attività convenzionata un certo numero di ore – 38 alla settimana, probabilmente – una parte delle quali dovranno essere prestate nelle Case di comunità e negli ambiti carenti, ossia le zone a maggiore desertificazione medica.
Quanto invece alle Case di comunità in Lombardia, ha continuato Moratti, «stiamo correndo. Ne ho già inaugurate una trentina insieme a cinque ospedali di comunità in tutte le province lombarde»: i piani sono di rendere operativo entro la fine dell’anno il 40% delle strutture programmate, un altro 30% l’anno prossimo e l’ultimo 30% nel 2024.
«Quando vado alle inaugurazioni» ha osservato la vicepresidente della Lombardia «vedo grande entusiasmo rispetto a questo cambiamento. Nelle case di comunità lavora un’equipe multidisciplinare che prende in carico la persona e non la malattia». Inoltre, nelle Case di comunità si realizzerà «l’integrazione con tutta l’assistenza sociale e una forte collaborazione con i sindaci, mentre la telemedicina darà un grande aiuto alle cure domiciliari: come dice il Pnrr, la casa è il primo luogo di cura».