Non c’è alcun allarme, nel Regno Unito, per casi di persone infette da morbillo provenienti dall’Italia. E’ la precisazione diffusa ieri dal ministero della Salute dopo gli articoli di stampa che, nei giorni scorsi, avevano riferito di un vero e proprio «boom» di contagi da addebitare agli individui che rientravano dal nostro Paese. Attraverso il sistema internazionale Early warning and response system, è il senso della nota diramata dal Ministero, la direzione generale Prevenzione sanitaria della Salute mantiene contatti costanti con il Regno Unito. «Nessuna delle segnalazioni registrate fa presagire situazioni di allarme per casi di morbillo provenienti dall’Italia» rassicura il Ministero «la sorveglianza è molto attiva e dimostra una limitata circolazione di casi di varia provenienza. In proposito, non risultano focolai epidemici attribuibili all’importazione di casi».
Nel periodo gennaio-giugno, in particolare, risultano cinque segnalazioni tra Roma e Londra: una comunicazione dal Regno Unito del 14 gennaio che riferisce di 22 «contatti» italiani su un volo Antigua-Gatwick; il 23 gennaio una segnalazione dall’Italia su un caso di morbillo riguardante un cittadino italiano, sul volo Nuova Delhi-Londra; il 23 febbraio, una segnalazione dall’Italia su una cittadina del nostro Paese che vive a Londra dal 2017 ma ha sviluppato i sintomi durante un soggiorno nello Stivale; il 10 maggio una segnalazione dal Regno Unito su un cittadino americano «infettivo» sul volo Roma-Londra; il 22 giugno, infine, una segnalazione ancora dal Regno Unito su una cittadina britannica giunta in Italia il 30 maggio, che ha sviluppato febbre e il 30 è stata ricoverata al Gemelli.
«Sarà cura del Ministero, attraverso l’interlocuzione con il Commissario Europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Povilas Andriukaitis» conclude la nota «fare piena luce sulle dichiarazioni pubblicate in questi giorni sui quotidiani nazionali al fine di evitare inutili e dannosi allarmismi».