Arriveranno risparmi sulla spesa farmaceutica per circa 60 milioni dall’intervento messo in campo dall’Aifa su erogabilità e prezzi dei cosiddetti Nao, Nuovi anticoagulanti orali. A riferirlo una nota pubblicata ieri sul proprio sito dalla stessa Agenzia del farmaco: la Commissione tecnico-scientifica, si legge, ha rivalutato i criteri di rimborsabilità dei Nao per i pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, aggiornandoli alle più recenti linee guida internazionali. «I nuovi criteri» spiega l’Aifa «definiscono più puntualmente la platea di coloro che possono trarre beneficio da questi farmaci, favorendo una maggiore appropriatezza prescrittiva e quindi terapie più adatte ai bisogni di ciascun paziente».
Nella stessa cornice, l’Agenzia ha avviato con le aziende produttrici la rinegoziazione dei prezzi di tali farmaci, in coerenza con i principi della nuova governance («farmaci terapeuticamente sovrapponibili devono essere rimborsati dal Ssn a prezzi sovrapponibili»): sono stati così stipulati nuovi accordi che garantiranno «migliori risultati terapeutici per i pazienti» e genereranno «un risparmio di risorse stimato in circa 60 milioni di euro», da destinare «all’acquisto di più salute per gli assistiti del Ssn».
L’impatto della manovra sulle farmacie dovrebbe essere ridotto: i Nao (rivaroxaban, dabigatran, apixaban ed edoxaban) sono farmaci sottoposti a Piano terapeutico, dunque nella maggior parte delle Regioni la dispensazione passa dalle farmacie attraverso il canale della dpc. In questo caso, la revisione dei prezzi non dovrebbe comportare perdite di redditività dove i compensi della distribuzione per conto si limitano a una quota fissa a confezione.