In 20 mesi di applicazione, dal luglio 2020 al febbraio 2022, la nota 97 per la prescrizione della terapia anticoagulante orale nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare ha comportato un aumento del 15,8% nelle ricette e dell’8,7% nella spesa rispetto al periodo antecedente. Lo scrive l’Aifa nel report pubblicato ieri per tirare un bilancio degli effetti conseguiti dalla nota a quasi due anni dall’introduzione.
Nei primi 11 mesi del 2021, osserva l’Agenzia, la spesa attribuita ai nuovi anticoagulanti orali (Nao) è di circa 482 milioni di euro, che proiettati sull’intero 2021 darebbero un costo di 525 milioni. Rispetto al 2020, risulterebbe dunque un incremento di appena il 3%.
Per quanto concerne i farmaci Avk, invece, i dati indicano una progressiva diminuzione dei consumi: nei 20 mesi che vanno da luglio 2020 a febraio 2022 risultano quasi 2,8 milioni di ricette, in calo del 26,9% rispetto al periodo ottobre 2018-maggio 2020.
A livello regionale, osserva tuttavia l’Aifa, l’applicazione della nota 97 mostra evidenti difformità. Per quanto concerne gli Avk, per esempio, a fronte di un calo dell’8,2% nei consumi a valori a livello nazionale, si registra un -30,2% in Sicilia e un +57,3% in Molise. Riguardo ai Nao, invece, a fronte di un incremento dell’8,7% a livello nazionale, spiccano il -7,8% della Lombardia e il +47,8% della provincia autonoma di Bolzano.