Dai medici di famiglia arrivano ulteriori bocciature sul documento del ministero della Salute che disegna la nuova governance del farmaco. Dopo la Simg è la volta dello Snami, il secondo sindacato per rappresentatività nella categoria, che in una nota diffusa ieri solleva forti critiche sul concetto portante dell’intera operazione, quello di equivalenza terapeutica. «Dobbiamo partire dall’assunto» spiegail presidente, Angelo Testa (foto) «che due medicinali non sono assolutamente uguali solo perché appartengono a una stessa categoria. Dettare linee guida per valutare l’equivalenza terapeutica di farmaci contenenti differenti principi attivi non è corretto, perché in questi frangenti si può soltanto parlare di caratteristiche similari”.
Per lo Snami, aggiunge Gennaro Caiffa, vicesegretario nazionale, «c’è dunque il rischio che prevalgano logiche meramente economiche di risparmio e che le Regioni, notoriamente assillate da problemi di bilancio e alcune in piano di rientro, “selezionino” e impongano per ogni patologia una serie di farmaci che non necessariamente saranno i migliori per ciascun paziente». «Il concetto di equivalenza terapeutica “reale”» conclude Testa «non trova alcun riscontro nella letteratura scientifica internazionale, a meno che qualcuno pensi che in nome del risparmio tutto sia consentito».