Il ddl Semplificazioni, laddove allarga il novero delle vaccinazioni somministrabili in farmacia, andrebbe modificato perché rimandi «a successivi decreti attuativi» la disciplina di alcuni aspetti di dettaglio come la qualità della formazione da rivolgere al personale, il percorso prescrittivo delle vaccinazioni, le modalità di raccolta e trattamento dei dati sensibili e la gestione delle emergenze legate a eventuali effetti collaterali della somministrazione. È quanto scrive la Siti (Società italiana d’igiene, medicina preventiva e sanità pubblica) in una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Sotto la lente, come detto, le misure del disegno di legge apporovato l’altra settimana dal Consiglio dei ministri che estendono l’offerta di servizi da parte delle farmacie del territorio. Il provvedimento, scrive la presidente della Siti, Roberta Siliquini, viene «salutato con favore dalla società scientifica», perché fornisce al cittadino «servizi essenziali di prossimità» e «fa chiarezza in riferimento alle attività consentite».
Tuttavia, osserva la Siti, «tali servizi dovrebbero essere accompagnati da attente valutazioni di sicurezza, qualità ed efficacia», in particolare riguardo ai test diagnostici e alle nuove vaccinazioni somministrabili in farmacia (tra quelle elencate dal Piano nazionale della prevenzione vaccinale, «alla cui definizione ha contribuito anche la Siti»).
A tale scopo, prosegue la lettera aperta, «è fondamentale che nel corso dell’iter di approvazione del ddl il Parlamento rimandi a successivi decreti attuativi la definizione di questi aspetti, meglio disciplinando sia i criteri di qualità relativi alla formazione del personale addetto alla somministrazione dei vaccini, sia il percorso prescrittivo delle vaccinazioni, soprattutto per quanto riguarda i pazienti anziani e fragili (che spesso assumono terapie concomitanti tali da richiedere una approfondita valutazione anamnestica)». Da regolamentare in dettaglio, avverte la Siti, anche «le modalità di raccolta e trattamento dei dati sensibili e la gestione delle emergenze eventualmente legate a effetti collaterali della somministrazione, seppur rare».
Importante, poi, monitorare la reale attivazione di tali servizi sul territorio nazionale, verificandone l’utilizzo da parte dei cittadini e la effettiva capacità di migliorare le coperture. «A tal proposito» osserva la società scientifica «l’esperienza acquisita con le vaccinazioni antinflu e anticovid nella stagione 2023-24 ha evidenziato il rischio che una frammentazione dell’offerta possa influire negativamente sulle coperture vaccinali». Di conseguenza, da qui in avanti sarà «di fondamentale importanza individuare nei dipartimenti di Prevenzione una chiara governance dell’intero processo».
Chiude la lettera la proposta « che il ministero della Salute si faccia promotore di un tavolo di confronto che veda coinvolti tutti gli attori del processo, al fine di garantire alla popolazione percorsi condivisi e sicuri su tutto il territorio nazionale».