Il ministero della Salute ha trasmesso alle Regioni la bozza del nuovo Piano pandemico nazionale 2025-2029, che andrà a sostituire quello scaduto dal 2023. Il documento, anticipato ieri da Quotidiano Sanità, mira a rafforzare la capacità di risposta dell’Italia alle future emergenze sanitarie. Il piano aggiorna le linee guida per il contenimento e la gestione delle pandemie, delineando il ruolo chiave delle farmacie, le strategie vaccinali e le misure per limitare la diffusione dei virus respiratori.
Una delle novità principali del Piano Pandemico 2025-2029 è il rafforzamento della medicina territoriale, con un focus particolare sulle farmacie. La bozza prevede un maggiore coinvolgimento delle farmacie dei servizi e di prossimità, che avranno un ruolo attivo nella prevenzione, sorveglianza e somministrazione delle vaccinazioni. Il Ministero della Salute istituirà un Tavolo Tecnico per l’operatività della Farmacia dei Servizi, per coordinare l’integrazione delle farmacie con gli altri presidi sanitari territoriali.
Tra i compiti assegnati alle farmacie, vi sono:
Questa rete integrata tra farmacie, medici di medicina generale (Mmg), pediatri di libera scelta (Pls) e specialisti ambulatoriali contribuirà a ridurre la pressione sugli ospedali e a garantire una risposta tempestiva a eventuali focolai.
Il piano pone particolare attenzione alla preparazione e distribuzione dei vaccini. Seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), vengono delineate azioni specifiche per ogni fase della pandemia:
Per garantire la disponibilità tempestiva dei vaccini, il piano prevede la creazione di scorte strategiche e il potenziamento delle infrastrutture logistiche per la loro distribuzione capillare.
Le misure di Prevenzione e Controllo delle Infezioni (Ipc) rappresentano un pilastro del nuovo piano pandemico. Il documento distingue tra:
Oltre alle misure sanitarie, vengono previste azioni di contenimento a livello comunitario: