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Nuovo Piano Pandemico 2025-2029: per le farmacie un ruolo attivo

21 Febbraio 2025

Il ministero della Salute ha trasmesso alle Regioni la bozza del nuovo Piano pandemico nazionale 2025-2029, che andrà a sostituire quello scaduto dal 2023. Il documento, anticipato ieri da Quotidiano Sanità, mira a rafforzare la capacità di risposta dell’Italia alle future emergenze sanitarie. Il piano aggiorna le linee guida per il contenimento e la gestione delle pandemie, delineando il ruolo chiave delle farmacie, le strategie vaccinali e le misure per limitare la diffusione dei virus respiratori.

Ruolo delle farmacie e della rete territoriale

Una delle novità principali del Piano Pandemico 2025-2029 è il rafforzamento della medicina territoriale, con un focus particolare sulle farmacie. La bozza prevede un maggiore coinvolgimento delle farmacie dei servizi e di prossimità, che avranno un ruolo attivo nella prevenzione, sorveglianza e somministrazione delle vaccinazioni. Il Ministero della Salute istituirà un Tavolo Tecnico per l’operatività della Farmacia dei Servizi, per coordinare l’integrazione delle farmacie con gli altri presidi sanitari territoriali.

Tra i compiti assegnati alle farmacie, vi sono:

  • La distribuzione e somministrazione di vaccini, in particolare per le fasce vulnerabili della popolazione.
  • La partecipazione alla sorveglianza epidemiologica attraverso il monitoraggio di casi sospetti e la segnalazione tempestiva alle autorità sanitarie.
  • La promozione di campagne informative sulla prevenzione e gestione delle infezioni respiratorie.

Questa rete integrata tra farmacie, medici di medicina generale (Mmg), pediatri di libera scelta (Pls) e specialisti ambulatoriali contribuirà a ridurre la pressione sugli ospedali e a garantire una risposta tempestiva a eventuali focolai.

Strategie vaccinali e approvvigionamento

Il piano pone particolare attenzione alla preparazione e distribuzione dei vaccini. Seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), vengono delineate azioni specifiche per ogni fase della pandemia:

  • Prevenzione e preparazione: predisposizione di piani nazionali di distribuzione e vaccinazione, con il supporto del National Immunization Technical Advisory Group (Nitag) per la valutazione dell’efficacia e dell’impatto dei vaccini disponibili.
  • Fase di allerta: attivazione di procedure per l’acquisto rapido di vaccini e farmaci antivirali, con accordi di acquisto anticipato con aziende farmaceutiche e consorzi europei.
  • Fase di risposta: implementazione di campagne vaccinali di massa con priorità per operatori sanitari, anziani e soggetti fragili.

Per garantire la disponibilità tempestiva dei vaccini, il piano prevede la creazione di scorte strategiche e il potenziamento delle infrastrutture logistiche per la loro distribuzione capillare.

Misure di contrasto alla trasmissione virale

Le misure di Prevenzione e Controllo delle Infezioni (Ipc) rappresentano un pilastro del nuovo piano pandemico. Il documento distingue tra:

  • Precauzioni standard, da applicare in tutti i contesti assistenziali (igiene delle mani, uso di dispositivi di protezione individuale – DPI, sterilizzazione degli strumenti, disinfezione delle superfici).
  • Precauzioni specifiche, basate sulle modalità di trasmissione del patogeno (aerea, per contatto, per goccioline).

Oltre alle misure sanitarie, vengono previste azioni di contenimento a livello comunitario:

  • Adozione di interventi non farmacologici (Npi – Non Pharmacological Interventions), come il distanziamento sociale e l’uso di mascherine nei periodi di alta circolazione virale.
  • Meccanismi di escalation e de-escalation delle restrizioni in base allo scenario epidemiologico.
  • Rafforzamento della sorveglianza epidemiologica, con un monitoraggio in tempo reale dei contagi e della capacità di risposta del sistema sanitario.