Cresce, in Italia e nell’Ue, il fronte dei favorevoli alla vaccinazione obbligatoria contro covid per tutta la popolazione. La prima a ufficializzare tale scelta, come si ricorderà, è stata l’Austria, che farà scattare l’obbligo dal primo febbraio. Ma ragionamenti dello stesso genere stanno prendendo piede anche in Germania, nella cosiddetta coalizione del “semaforo” (l’alleanza verde-giallo-rossa – ambientalisti, liberali e socialisti – che da qualche settimana è al governo). La questione è stata messa ufficialmente sul tavolo martedì, nella conferenza stampa convocata per il passaggio di consegne tra il cancelliere uscente, Angela Merkel, e il suo successore, Olaf Scholz: secondo quanto riferisce la stampa tedesca, una decisione definitiva dovrebbe essere presa per oggi o domani, ma i governi regionali guidati da verdi e liberali si sono già schierati a favore del provvedimento che, come in Austria, potrebbe entrare in vigore da febbraio. E intanto, il nuovo governo lavora a un progetto di legge che autorizzerà a vaccinare contro covid anche le farmacie del territorio.
Pure a Bruxelles si è cominciato a ragionare seriamente sull’obbligo vaccinale generalizzato. «Fino a due o tre anni fa» ha detto l’altro ieri il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen «non lo avrei mai pensato, ma è tempo di discuterne». Invitano a valutare misure di tale genere la quarta ondata di covid e l’arrivo della variante omicron che, ha ricordato von der Leyen, «l’Oms considera ad alto rischio: non conosciamo tutto di questa variante ma sappiamo abbastanza da essere preoccupati. È una corsa contro il tempo».
In Italia, infine, tra i presidenti di Regione si contano le prime prese di posizione ufficiale a favore della vaccinazione generale obbligatoria. «Già ad agosto avevo proposto per primo un provvedimento di questo genere per tutti gli over 50, le persone che rischiano di più con il covid e che riempiono i nostri ospedali» ha dichiarato il governatore della Liguria, Giovanni Toti «oggi si va verso questa direzione in molti Paesi d’Europa. Non perdiamo altro tempo, la libertà è sacra ma non è illimitata».
Favorevole all’obbligo vaccinale generalizzato anche il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: «Da dieci giorni ho espresso il mio parere» ha ricordato «perché prevenire è sempre meglio che curare. Alcune Regioni virano verso il giallo e in alcune zone d’Italia il tasso di contagio inizia ad essere allarmante, abbiamo la necessità di preservare la salute e questa stagione perché il tessuto imprenditoriale non potrebbe sopportare una ulteriore chiusura».