Le norme europee vigenti in materia di rimedi omeopatici tengono già nella dovuta considerazione la specificità di tali prodotti e forniscono le dovute garanzie su qualità e sicurezza, informazione dei pazienti e dei professionisti della salute e infine accessibilità dell’offerta. E’ quanto scrive la Commissione europea nella lettera che respinge la richiesta del governo spagnolo di rivedere la normativa comunitaria sui prodotti omeopatici per revocarne la qualifica di medicinale. Il testo, datato 23 novembre e firmato dal commissario alla Salute, Vytenis Andriukaitis, ricorda che le attuali regole già forniscono agli Stati dell’Unione importanti strumenti di vigilanza e intervento: «Le imprese non devono reclamizzare i loro prodotti con “claim” che rivendicano indicazioni terapeutiche non dimostrabili. Inoltre, le etichette devono recare la doppia avvertenza “medicinali omeopatici senza indicazioni terapeutiche approvate” e “consultare un medico se i sintomi persistono”». Inoltre, la direttiva 2001/83/CE1 impone ai farmaci convenzionali e ai medicinali omeopatici «gli stessi controlli su fabbricazione, distribuzione e farmacovigilanza. Specifica le informazioni che le aziende possono utilizzare per la pubblicità di questi prodotti e affida agli Stati membri la vigilanza sulla comunicazione. Gli stessi Paesi, infine, restano liberi di intraprendere azioni a livello nazionale per sensibilizzare il pubblico sulle specificità dei farmaci omeopatici». La Spagna, conclude la lettera, è l’unica ad aver sollevato l’argomento e di conseguenza «non ci sono piani nella Commissione per valutare o modificare la legislazione sui prodotti omeopatici».
Soddisfazione da Omeoimprese, l’associazione che rappresenta i produttori del comparto. «La massima autorità europea in materia di salute» osserva il presidente, Giovanni Gorga «ha espresso una posizione chiara e incontestabile, che auspichiamo metta una volta per tutte la parola fine agli attacchi strumentali che il settore ha subito. Con buona pace dei detrattori, quanto affermato da Vytenis Andriukaitis conferma che il medicinale omeopatico è e resterà farmaco riconosciuto».