Va procrastinata la disposizione con cui, per esigenze legate all’epidemia di covid, l’Aifa aveva prorogato fino al 31 agosto la scadenza dei Piani terapeutici per farmaci e dispositivi. A chiederlo, con una nota pubblicata ieri, il presidente della Federazione degli ordini dei medici, Filippo Anelli (foto). «L’emergenza è tutt’altro che conclusa» scrive «e i contagi appaiono in risalita. Tutti gli sforzi quindi vanno ora concentrati sul contenimento dei focolai in vista della riapertura delle scuole».
D’altra parte le precedenti proroghe, prosegue Anelli, «hanno dimostrato come i medici di medicina generale possano farsi carico della prescrizione dei farmaci e della gestione dei pazienti, e come i rinnovi periodici così ravvicinati non siano che un aggravio burocratico, volto più al controllo della spesa che a quello della terapia». In molti casi anzi, tali rinnovi costituiscono «un vero e proprio sbarramento» che grava sui pazienti più fragili.
«La pandemia» conclude Anelli «ha dimostrato che una burocrazia più snella non solo è possibile, ma giova ai pazienti, ai professionisti e ai sistemi sanitari. In questi mesi siamo riusciti a portare a compimento percorsi avviati da anni, come quello della dematerializzazione delle ricette. Le stesse proroghe dei piani hanno portato benefici a migliaia di pazienti cronici e con patologie rare, che hanno bisogno a vita di questi presidi. Auspichiamo anche una deburocratizzazione e una semplificazione delle procedure prescrittive, che faccia tesoro della lezione impartita da covid e sfrutti la presenza capillare dei medici di medicina generale per la prescrizione dei nuovi farmaci».
Con una circolare diffusa ieri, Regione Lombardia ha già provveduto a prorogare la validità dei Piani terapeutici sino al prossimo 31 ottobre.
