I piani terapeutici per farmaci e dispositivi potranno essere prorogati sino alla fine dell’emergenza epidemica soltanto «eccezionalmente», nei casi in cui non sia ancora possibile assicurare il monitoraggio regolare delle terapie. E’ quanto recita la comunicazione pubblicata ieri dall’Aifa dopo la richiesta avanzata il giorno prima dalla Fnomceo per un’ulteriore proroga dei Piani terapeutici autorizzati prima della pandemia (e formalmente scaduti lunedì scorso, 31 agosto).
L’Agenzia, in sostanza, accoglie soltanto parzialmente l’invito della Federazione degli ordini medici: riconosciute comunque «le esigenze derivanti dal mantenimento delle misure di contenimento dell’emergenza» e ricordati i precedenti interventi dell’11 marzo, del 6 aprile e del 29 maggio, l’Aifa raccomanda «per il restante periodo di emergenza» due linee d’azione: «per quanto possibile», si dovrà ricorrere «a modalità di monitoraggio e rinnovo a distanza dei piani terapeutici, anche attraverso l’acquisizione in formato elettronico dei documenti sanitari o la consultazione telefonica del paziente, o del suo caregiver»; in alternativa, è possibile estendere «eccezionalmente» la validità dei piani terapeutici, «nei casi in cui, per criticità locali legate alla pandemia, non sia ancora possibile seguire i percorsi di ordinario monitoraggio delle terapie.
Come già ricordato ieri da FPress, la Lombardia ha invece autorizzato la proroga di tutti i piani terapeutici sino al prossimo 31 ottobre. La disposizione, recita la circolare della Regione, «non deve essere intesa come misura generalizzata ma solo come aspetto tecnico legato alla presenza di difficoltà rispetto alla programmazione dell’accesso al secondo livello».