«Come ormai accade ogni anno, le nostre Giornate si confermano un momento di confronto per tutto il settore, nel quale temi di ampio respiro si susseguono ad altri riguardanti l’operatività quotidiana della farmacia. Il tutto sempre accompagnato dalla franchezza di vedute e spirito collaborativo». È il bilancio del presidente di Assofarm, Luca Pieri, al termine dell’VIII edizione delle Giornate Nazionali delle Farmacie Comunali, svoltasi a Venezia il 28 e 29 novembre. Sul palco molti dei protagonisti della Filiera del farmaco e delle istituzioni: dall’industria ai titolari di farmacia, passando per i distributori intermedi, dalla Fofi ad alcuni dei più acuti osservatori del settore, da membri del Parlamento e del Governo ad autorevoli esponenti delle Regioni.
Per il Segretario Generale di Assofarm, Francesco Schito, «hanno davvero colpito le parole del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, secondo il quale le Farmacie Comunali sono prima di tutto “centri di umanità”. È davvero così da oltre 120 anni, da quando a Reggio Emilia fu creato il primo presidio comunale per dare risposta a quel 60% di popolazione che non si poteva permettere di acquistare farmaci».
Diversi e spesso inediti i temi trattati. Nel suo intervento, per esempio, il responsabile Health & Pharma della Banca del Fucino, Marco Alessandrini, si è addentrato nel complesso rapporto tra evoluzione demografica del nostro Paese e futuro delle farmacie.
Altrettanto interessante la relazione sul nuovo sistema di tracciatura europea dei farmaci, tenuta dal direttore della sezione italiana del National Medicines Verification Organization (Nmvo) Marcello Matarrelli. Molto forti anche le parole del presidente di ReS, Nello Martini: «Negli ultimi decenni la farmacia ha perso centralità, e ciò è accaduto a seguito del progressivo aumento della distribuzione diretta dei farmaci biotech ad alto costo. Oggi la farmacia distribuisce principalmente farmaci vecchi e a brevetto scaduto. Solo se la nuova remunerazione e la convenzione cambieranno questa situazione, potremo parlare davvero di sanità di prossimità. Se ciò non accadrà potremo avere tutti i servizi sanitari che vogliamo, ma la farmacia perderà comunque centralità».
«La tavola rotonda finale ha raccolto davvero tutti i principali player della filiera. Cosa che francamente capita molto di rado» conclude Pieri «in essa sono certamente emerse le criticità vissute da ogni singolo attore, ma nel complesso si conferma il momento positivo vissuto dal settore, e soprattutto l’ottima capacità di dialogo e collaborazione. Dovremmo sfruttare questo potenziale per concretizzare il grande patrimonio di opportunità che abbiamo creato negli ultimi anni. Oggi finalmente la nuova remunerazione, il rinnovo della convenzione, i servizi in farmacia sono tutti risultati alla nostra portata. Le Farmacie Comunali tornano da Venezia con un forte desiderio di protagonismo e di cooperazione con gli altri attori della sanità italiana».