Nella prima metà di quest’anno l’attività di controllo del Garante privacy si concentrerà sulle «multinazionali che operano nel settore farmaceutico e sanitario», sugli enti pubblici votati alla cosiddetta «medicina d’iniziativa», sulle società che effettuano trattamenti di dati personali per la profilazione dei possessori di carte fedeltà e sulle imprese del settore “Food Delivery”. E’ quanto prevede il Piano ispettivo per il primo semestre 2020 annunciato l’altro ieri dall’Autorità garante: l’attività, che si avvarrà della collaborazione del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, contempla «80 accertamenti ispettivi di iniziativa», da aggiungere ovviamente agli interventi d’ufficio e ai controlli disposti in seguito a segnalazioni o reclami.
La programmazione, come specifica la delibera dell’Authority, obbedisce all’opportunità «di stabilire le priorità in relazione alle risorse disponibili» e tiene conto «dei procedimenti ispettivi e sanzionatori in corso nonché di quelli avviati sulla base della precedente programmazione e non ancora conclusi». Le altre ispezioni pianificate, specifica il provvedimento, si concentreranno sui settori del marketing, dell’e-banking, del “whistleblowing” (la gestione delle segnalazioni di condotte illecite da parte del personale interno), del data breach (violazione della sicurezza dei dati). Controlli anche sull’inviolabilità del trattamento dati da parte di pubbliche amministrazioni e imprese. Nel 2019, ricorda infine la newsletter del Garante, sono state inflitte sanzioni per 16 milioni di euro.