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Reddito di cittadinanza: anche i farmaci tra le «spese morali» consentite

6 Ottobre 2018

Ci sono anche le farmacie tra gli esercizi dove gli italiani potranno fare quelle «spese morali» cui è destinato il reddito di cittadinanza. Lo ha fatto capire il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, parlando a stampa e tv delle modalità con cui verrà attuata la misura tanto cara al Movimento 5 Stelle: i 780 euro al mese che andranno a sostenere gli italiani senza occupazione, ha detto Di Maio, non potranno essere utilizzati per «spese immorali» ma soltanto per acquistare «alimentari e generi di prima necessità», tra i quali finiscono di diritto i farmaci e gli otc. A tale scopo, ha continuato Di Maio, il reddito di cittadinanza non verrà elargito “cash”, ma sarà versato su una tessera individuale che l’interessato dovrà presentare in negozio e dalla quale verrà scalato l’importo della spesa. Un sistema, a quanto pare di capire, non molto dissimile dalle piattaforme adottate nelle Regioni che hanno provveduto a digitalizzare i buoni per celiaci. «In questo modo» ha detto Di Maio «i soldi potranno essere spesi soltanto per ciò che serve realmente, se l’acquisto riguarda, poniamo, un gratta e vinci o un pacchetto di sigarette, la carta non funziona».

 

 

E’ evidente che le dichiarazioni di Di Maio avranno bisogno di ulteriori chiarimenti, intanto però il ministro dello Sviluppo chiarisce il carattere “double-face” del reddito di cittadinanza: «Potrà essere speso soltanto nei negozi italiani» dice «perché l’intenzione è quella di sostenere la ripresa del Paese. Vogliamo immettere 10 miliardi di euro (la cifra stanziata nel Def per l’intervento, ndr) nell’economia italiana per dare sostegno a imprese ed esercenti». Partenza attorno a marzo aprile del prossimo anno, sempre che l’organizzazione tecnica (tessere individuali, piattaforma informatica, lettori Pos di farmacie e altri negozi) sia pronta per tempo.