Si concentreranno in un unico week end, tra il 15 settembre e il 15 dicembre (ma il Governo tiferebbe per il 20-21 settembre), il referendum sul taglio dei seggi di Camera e Senato e le elezioni amministrative e regionali rinviate a primavera a causa dell’emergenza covid. E’ quanto dispone il decreto Elezioni, che ieri ha ottenuto dal Senato luce verde con voto di fiducia. Il provvedimento era già stato approvato due giorni prima alla Camera e passa a Palazzo Madama sul filo di lana, perché oggi sarebbero scaduti i termini per la conversione in legge.
Come detto, il decreto si limita a individuare una striscia di tre mesi in cui convocare le elezioni, lasciando al Governo la scelta di dettaglio. E una decisione, secondo varie fonti di stampa, sarebbe già nell’aria, ossia il week end del 20-21 settembre. Non sono però le date che chiedevano i governatori delle sette Regioni (Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta), dove si dovrà votare, che ancora una settimana fa si erano rivolti al premier Conte per caldeggiare un anticipo, almeno al primo sabato-domenica di settembre. Il Governo ha promesso che ufficializzerà le date dell’election day a breve termine.