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Relazione Antitrust: da azione Garante benefici al Paese per 710 mln

18 Aprile 2024

Oltre 42 milioni di euro in sanzioni inflitte e 37 procedimenti conclusi, dei quali 32 per pratiche scorrette. È il bilancio di dodici mesi di attività dell’Autorità garante per la concorrenza, che il suo presidente, Roberto Rustichelli, ha presentato ieri a Montecitorio con la consueta Relazione annuale. «Il mercato unico» ha detto nel suo intervento «resta il principale motore di crescita, produttività e competitività dell’economia europea. Ma diversi fattori impediscono alla libera concorrenza di funzionare correttamente a beneficio di tutti».

Sono ostacoli che hanno fatto pagare al nostro Paese un prezzo consistente, dato che da vent’anni il Pil italiano per ora lavorata è in «sostanziale stallo e il Pil per occupato è addirittura diminuito», mentre «nell’Unione europea, nello stesso periodo, entrambi gli indicatori sono aumentati di oltre 20 punti percentuali».

Giocano a sfavore, ha continuato Rustichelli, «le dimensioni mediamente contenute delle imprese italiane e il basso livello di investimenti e di innovazione, ma anche il quadro normativo e regolatorio nazionale, che spesso non favorisce la nascita e la crescita di nuove imprese e limita l’attrattività dell’Italia per gli investitori esteri». La concorrenza, ha rimarcato il Garante, «non tutela solo gli interessi dei consumatori, ma anche quelli delle imprese italiane efficienti, promuovendo un modello di sviluppo orientato alla competitività e all’equità».

L’Antitrust, dunque, ha accolto con favore l’approvazione della Legge annuale per il mercato e la concorrenza (214/2023), «poiché pone le premesse per l’avvio di una prassi virtuosa segnata dall’approvazione, per la prima volta, del provvedimento per due annualità consecutive, in conformità agli obblighi assunti con il Pnrr e a quanto previsto dalla disposizione che ha introdotto tale strumento normativo nel 2009». E in quel testo, ricorda la Relazione dell’Antitrust, figura «la disposizione in materia di farmaci galenici che, recependo le proposte formulate dall’Autorità, consente la preparazione di farmaci magistrali che utilizzino principi attivi realizzati industrialmente». Sai tratta di una misura, scrive il Garante, che «incrementa lo spazio di concorrenza esercitabile da parte di questa tipologia di medicinali, arrecando benefici anche ai pazienti in termini di maggior varietà e più mirata efficacia terapeutica dei prodotti».

Nel settore farmaceutico, continua la Relazione, il 2023 ha visto anche l’avvio di «un’indagine conoscitiva volta ad approfondire le dinamiche concorrenziali nei mercati degli apparecchi acustici», che coinvolgono almeno 7 milioni di italiani e «costituiscono una significativa voce di spesa sia per i singoli consumatori sia per il Sistema sanitario nazionale».

Quanto ai numeri, nel periodo gennaio 2023 – marzo 2024 l’Autorità ha ricevuto 1.271 segnalazioni in materia di concorrenza, ha esaminato 99 operazioni di concentrazione, ha concluso 8 procedimenti in materia di intese, 6 in materia di abusi di posizione dominante e uno in materia di abuso di dipendenza economica. Risultato, nell’ultimo anno i benefici a favore delle imprese e dei consumatori derivanti dall’attività dell’Autorità sono pari a circa 710 milioni, che diventano 8,4 miliardi di euro nel periodo 2015-2023. E dei 42 milioni di euro totalizzati dalle sanzioni inflitte nell’ultimo anno, 5,4 riguardano i settori farmaceutico, manufatturiero, agroalimentare e della distribuzione commerciale.