E’ trascorso un mese dall’entrata in vigore della rev e il ministero della Salute traccia un primo bilancio della dematerializzazione, consultabile sul sito dedicato alla ricetta elettronica veterinaria: dal 16 aprile sono circa 586mila le prescrizioni compilate dai medici veterinari in modalità dem, una cifra che supera il milione se si contano anche quelle emanate dall’avvio della sperimentazione, a gennaio. Il sistema, in particolare, ha cominciato a ingranare la marcia dai primi di maggio: il 6 si è registrato un picco di quasi 35mila rev compilate in un solo giorno, il 10 quasi 8mila punti vendita tra farmacie, parafarmacie e depositi autorizzati alla vendita diretta hanno spedito almeno una ricetta elettronica.
Quanto ai problemi che ancora si registrano, il Ministero rassicura: «La direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari, insieme al Centro servizi nazionale (Csn) dell’Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise e alle associazioni di categoria, in particolare quelle dei veterinari e dei farmacisti, è impegnata a risolvere gli ostacoli che si sono presentati e a semplificare l’utilizzo a vantaggio di tutti i professionisti, con un conseguente effetto positivo anche per i cittadini».
Per quanto riguarda i rallentamenti nell’emissione della ricetta, continua il Ministero, i tempi si sono oramai sensibilmente ridotti, anche in virtù di una maggiore dimestichezza da parte degli utenti nell’utilizzo del sistema rev. «Ancora in tema di rallentamenti, sembra che in determinati casi la causa sia un uso improprio, non autorizzato, da parte di alcune strutture informatiche, che utilizzerebbero in modo non trasparente i servizi web del sistema, rallentandolo. Per questo stiamo procedendo alle opportune verifiche».
Intanto, il Centro servizi nazionale è stato autorizzato a far dialogare i servizi web del Sistema informativo nazionale della farmacovigilanza con i software gestionali usati dalle strutture veterinarie, in modo da agevolare l’attività degli utenti. Per semplificare l’eventuale sostituzione in farmacia, invece, compare ora sulla rev «il numero di telefono del veterinario o della struttura, modificabile dal prescrittore con le modalità indicate dal manuale utente». Quanto alla spinosa questione del pagamento della ricetta – oggetto nei giorni scorsi di un botta e risposta tra Federfarma e Anmvi-Fnovi – il Ministero ricorda che «resta al medico veterinario la facoltà di decidere sul proprio onorario, in piena autonomia, secondo quanto previsto dalle norme vigenti e la deontologia professionale». In sostanza, «la ricetta del medico veterinario può̀ essere gratuita o a pagamento, secondo la stessa libertà di onorario che previgeva all’introduzione della rev».