La Lombardia non arriverà a “zero contagi” prima del 28 giugno, le Marche un giorno prima; in Basilicata e Umbria, invece, le nuove infezioni dovrebbero azzerarsi già a partire da oggi, nel resto del Sud Italia tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, nel Lazio dal 12 del prossimo mese, nella provincia di Bolzano dal 28 maggio. E’ la mappa dell’evoluzione dell’epidemia così come la disegnano le proiezioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi (direttore) e Alessandro Solipaca (direttore scientifico).
«La fine dell’emergenza» spiegano i due ricercatori «potrebbe avere tempistiche diverse a seconda dell’esposizione nei territori: in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Nelle altre Regioni l’azzeramento dei contagi potrebbe avvenire tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio».
Le proiezioni, spiegano ancora i due ricercatori, rivelano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza. Il passaggio alla cosiddetta “fase 2”, dunque, dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da regione a regione. «Un’eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe riportare indietro le lancette della pandemia e vanificare gli sforzi e i sacrifici sinora effettuati».
I modelli statistici utilizzati per l’analisi sono di tipo regressivo, quindi non dipendono dall’ammontare della popolazione esposta e dal coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo. Le proiezioni, inoltre, tengono conto dei provvedimenti di lockdown adottati dal governo. Pertanto, eventuali misure di allentamento adottate nei prossimi giorni, con riaperture delle attività e circolazione delle persone, «renderebbero le proiezioni non più verosimili».