Sono quasi otto su dieci, per la precisione il 78%, gli italiani che vedono con favore il coinvolgimento della farmacia nelle vaccinazioni. Di questi, più di uno su due (il 52%) lo motiva con il fatto che le farmacie sono spesso più accessibili rispetto agli ospedali o ai centri medici, soprattutto nelle aree rurali; il 50% ritiene che la loro partecipazione potrebbe aiutare a ridurre il carico di lavoro sugli ospedali e sui medici; il 47% chiama in causa gli orari, più estesi rispetto alle strutture sanitarie; il 44% cita il rapporto di fiducia che lo lega al farmacista; il 40% ritiene che le farmacie potrebbero essere in grado di somministrare vaccini più rapidamente.
I dati arrivano dalla ricerca condotta da Ipsos su priorità e aspettative degli italiani verso un nuovo Ssn che è stata presentata ieri nell’ambito del VI Health Summit di Msd Italia Inventing for Life. Per il 69% degli italiani, dice in sintesi la ricerca, rafforzare il sistema salute è una priorità sulla quale occorre investire, prima ancora che lavoro e costi energetici. Con Pronto soccorso, ospedali e prevenzione i punti chiave da mettere in cima all’agenda. E tanti appressamenti per la farmacia, come già aveva rivelato una precedente ricerca di Ipsos per Fofi.
«Nelle attese dell’opinione pubblica italiana, salute e sanità restano la prima priorità per il Governo» ha commentato il presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli «le razionalizzazioni che investono la Sanità pubblica, amplificate dalle notizie di cronaca sulla pressione cui sono sottoposti gli operatori sanitari, rinforzano l’urgenza di azione attesa sui servizi e l’assistenza ospedaliera, soprattutto di primo soccorso”.
L’88% degli italiani, dice ancora l’indagine, ritiene che la sanità pubblica rappresenti una priorità strategica per il Paese e che sia necessario un aumento del suo finanziamento. Alto anche il riconoscimento dello sforzo in Ricerca&Sviluppo messo in campo dalle aziende farmaceutiche. Quasi 7 italiani su 10 ritengono che il settore farmaceutico possa rappresentare uno stimolo per la ripresa dell’economia italiana e il 73% pensa che il pubblico debba investire di più nell’assistenza farmaceutica.
«Investire nella sanità produce, per definizione, un impatto positivo sulla salute di cittadini e pazienti» ha commentato Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia «la salute ha bisogno di investimenti e di innovazione; ma l’innovazione ha bisogno di un ecosistema attrattivo. Riconosciamo al nuovo Governo di aver previsto, con l’ultima Legge di Bilancio, un significativo aumento delle risorse destinate alla Sanità pubblica e un ulteriore ribilanciamento dei tetti di spesa farmaceutica pubblica, ma i problemi non sono stati risolti».
«Il Governo» ha ricordato Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute «ha da subito dimostrato una grande attenzione nei confronti del nostro Servizio sanitario nazionale e nella sanità pubblica in generale: lo dimostra l’incremento del Fondo sanitario che quest’anno ha raggiunto la cifra di 134 mld di euro e che vede solo nel prossimo triennio un aumento di 11 miliardi. Riconosciamo l’esigenza di apportare cambiamenti agli attuali modelli organizzativi in alcuni settori, come quello farmaceutico, per il quale, con la Legge di Bilancio 2024, abbiamo reso più efficiente il modello di governance della spesa. Siamo consapevoli della necessità di adottare politiche più efficaci per rendere più sostenibile il Ssn a beneficio dei nostri cittadini».