Sono quasi un terzo i consumatori europei (italiani compresi) che acquistano online sui cosiddetti social media, le piattaforme come Facebook, Pinterest o Instagram. Ma tra loro, quasi uno su quattro afferma che non comprerebbe mai prodotti per la salute su questi canali. Le indicazioni arrivano da una ricerca voluta da MarkMonitor, società specializzata nella protezione dei brand aziendali, e condotta si un campione di 2.603 consumatori di cinque paesi (oltre al nostro Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti). La fotografia che se ne ricava è quella di un consumatore che è attratto dai vantaggi dell’e-commerce ma ne teme anche i rischi.
Le fonti principali di preoccupazione, rivela la ricerca, sono la sicurezza dei pagamenti (59%), la qualità dei prodotti (56%), la sicurezza dei dati personali (55%) e l’acquisto di un prodotto falso (47%). E si tratta di timori più che giustificati, visto che il 31% di chi ha comprato online ammette di essere incappato in un prodotto contraffatto e, tra questi, il 23% l’ha acquistato sui social. Simili disavventure, però, non sembrano un freno sufficiente: in dodici mesi, dice ancora la ricerca, i consumatori che fanno shopping su piattaforme come Instagram, Facebook o Pinterest è aumentato del 38%.
Ma quali sono le molle che innescano l’acquisto a distanza? Il fattore che influenza maggiormente la decisione di acquisto, spiega MarkMonitor, è la reputazione del brand (55%), seguita dalle valutazioni di altri utenti (48%) e dal livello di gradimento di amici e familiari (34%). Per quasi un quarto degli intervistati (23%), poi, gioca un ruolo importante anche il suggerimento di celebrità e influencer. Quanto ai rischi, infine, il 63% del campione ritiene che i produttori, i marketplace e le piattaforme di social media non facciano abbastanza per proteggerli dai contraffattori, dalle frodi e dai criminali informatici.