attualita

Riforma della mg (da convenzione a dipendenza): rimpallo Ministro-Regioni

28 Marzo 2025

Chi pecca più d’inerzia davanti all’urgente riorganizzazione delle cure primarie, Governo o Regioni? È l’ultima polemica che divide ministero della Salute e autonomie regionali, un rimpallo di accuse che conferma l’esistenza di rapporti non proprio serenissimi tra i due livelli di governo della Sanità. E in cui le farmacie recitano la parte degli spettatori interessati, dato che sul tavolo c’è quella riforma della medicina generale – con il passaggio dei nuovi ingressi alla dipendenza diretta del Ssn – che non suscita grande entusiasmo tra i farmacisti titolari.

Ad accendere le polveri un lancio dell’agenzia Ansa dell’altro ieri, che citando fonti della Conferenza delle Regioni parla di disagio per quella che viene definita «l’inerzia» del Ministero sulla riforma del ruolo dei medici di mg. La riorganizzazione, viene ricordato, sarebbe una «risposta alle esigenze e ai bisogni della popolazione, un intervento incisivo sull’appropriatezza delle prescrizioni e sulle liste d’attesa».

Di fatto si tratta di una replica alla lettera che in precedenza il ministro Schillaci aveva inviato al presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga (governatore del Friuli Venezia Giulia) dove si parlava di «situazioni indegne» in riferimento ai ritardi con cui alcune Regioni stanno recependo il decreto sulle liste d’attesa.

A stretto giro di posta la “controreplica” del Ministero: «Trovo francamente singolare il disagio espresso dalle Regioni» ha scritto ieri Schillaci «ricordo che al termine del vertice a Palazzo Chigi, le Regioni si sono riservate di avviare un confronto tecnico in sede di Conferenza per poi presentare un documento al Governo. Lo stiamo ancora aspettando». Altrettanto fulminea la “ribattuta” della Conferenza: sulla riforma della mg il Ministero aveva promesso un intervento quasi due anni fa, senza però che ci fosse alcun seguito. «Proprio in considerazione di quella inerzia, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sta lavorando autonomamente seppur al di fuori delle proprie competenze, essendo questa una responsabilità governativa».