I Governatori non si fidano e torneranno a chiedere all’esecutivo certezze sulle risorse destinate alla Sanità nel nuovo anno. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine della seduta organizzata ieri a Roma: «Visto che si parla di possibili tagli» ha detto ai giornalisti «chiederemo al più presto la certezza che l’accordo sottoscritto a suo tempo, con il quale venivano riservati alla sanità 4,5 miliardi di euro nel triennio, sia garantito e confermato. Guai a tagliare sull’assistenza sanitaria, che invece avrebbe bisogno di ulteriori risorse».
Intanto è finalmente intesa tra Regioni e Ministero sul percorso negoziale che dovrà portare al nuovo Patto per la salute: il confronto partirà dopo Pasqua e si articolerà su sei tavoli tematici, dedicati a cronicità, governance farmaceutica, piani di rientro, personale, contratti e investimenti in edilizia e tecnologie. «Il Paese si aspetta risposte sui temi strategici della sanità» ha commentato il ministro Grillo in una nota «dobbiamo svecchiare le regole sul personale che di fatto hanno congelato le assunzioni e in molti casi messo a rischio l’erogazione dei servizi ai cittadini. Va potenziata l’assistenza territoriale ridisegnando nuovi modelli». L’obiettivo, ha continuato il Ministro, è quello di «indicare una nuova rotta alle politiche sanitarie, mettendo anche al centro il tema dei finanziamenti alla sanità. Mai più tagli lineari con una visione ragionieristica del diritto alla salute».
«Finalmente Regioni e Governo hanno affrontato temi concreti e decisivi, focalizzati sul rilancio della nostra sanità» è la dichiarazione dell’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera «con questi tavoli, suddivisi per aree tematiche, il percorso sarà subito operativo. L’obiettivo è quello di sottoscrivere un documento innovativo, sostenibile e capace di rispondere alle sfide e ai mutamenti della nostra società. Un patto che dovrà poi tradursi in norme di legge, con la garanzia di risorse certe e una assunzione di responsabilità condivisa di ogni livello istituzionale: Regioni, Governo e Parlamento».