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Sacchetti ultraleggeri, Federconsumatori torna ad attaccare le farmacie

9 Aprile 2018

Raccoglie il plauso di Federconsumatori il parere del Consiglio di Stato che autorizza i cittadini a portarsi da casa i sacchetti ultraleggeri per non doverli pagare in negozio. «L’intervento» si legge in una nota dell’associazione «potrà contribuire ad arginare i gravi fenomeni speculativi denunciati dai cittadini, soprattutto nelle farmacie: in questi mesi abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di costi spropositati, dai 10 ai 16 centesimi a sacchetto, applicati in questi esercizi commerciali sulle borse compostabili». Parere a parte, continua Federconsumatori, resta «la necessità di un impegno a livello istituzionale per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica in merito all’inquinamento da plastica monouso e in particolare all’impatto che le borse di plastica hanno sull’ambiente».

Di tutt’altro tenore i commenti che arrivano dalle organizzazioni degli esercenti: lo scenario che si delinea dopo il parere del consiglio di Stato rende preferibile un deciso passo indietro, a quando cioè i sacchetti potevano essere distribuiti gratis. «La pronuncia è di difficile attuazione nella gestione operativa dei punti di vendita» è l’osservazione che arriva dalla Coop «riproponiamo dunque con forza l’esigenza di autorizzare le aziende a fornire gratuitamente sacchetti ultraleggeri compostabili per i consumatori; sarebbe un vantaggio per i consumatori e una semplificazione importante per gli operatori». Anche Federdistribuzione, la sigla che riunisce le aziende della distribuzione, avanza la stessa richiesta: «L’applicazione di questa norma, per come definita al momento, appare di grande complessità. L’attribuzione della responsabilità ultima all’esercente sul suo rispetto richiede l’introduzione di processi specifici nell’organizzazione dei punti vendita, con il rischio di peggiorare il servizio ai clienti, costretti a sottoporsi a nuove procedure di verifica dell’idoneità dei loro sacchetti». La richiesta, quindi, è che il Governo apra «un confronto per rimettere ordine complessivamente alla materia e in particolare per prendere in considerazione alternative che rispettino i criteri, del tutto condivisibili, di tutela ambientale».