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Salute della donna, boom della ricerca in Italia: +166% in dieci anni

23 Aprile 2025

In dieci anni, le pubblicazioni italiane sulla salute della donna sono quasi triplicate: da 1.312 articoli nel 2015 a 3.491 nel 2024. È uno dei dati più rilevanti dell’editoriale pubblicato ieri dall’Istituto superiore di sanità (Iss) per celebrare la Giornata nazionale per la salute della donna, che cade ogni 22 aprile. A livello globale, nello stesso periodo, le ricerche indicizzate su PubMed con la chiave “women health” sono passate da circa 36mila a oltre 62mila. Numeri che raccontano un crescente interesse scientifico verso la medicina di genere, e un’evoluzione culturale che sta incidendo anche sulle pratiche cliniche e preventive.

L’editoriale, curato dai principali centri dell’Iss impegnati sulla salute femminile, celebra i dieci anni della Giornata con un bilancio sui progressi ottenuti e un richiamo all’importanza di strategie integrate per la salute delle donne. In particolare, l’Istituto mette in evidenza come, dal 2017 a oggi, siano state pubblicate 16 linee guida dedicate, che coprono tutti gli ambiti cruciali della medicina al femminile: oncologia senologica e ginecologica, salute riproduttiva, uro-ginecologia, gravidanza, prevenzione, presa in carico delle patologie croniche e degenerative.

Tra gli ambiti di maggiore rilievo per il farmacista territoriale, spiccano i progressi registrati su endometriosi e fibromialgia, due condizioni fortemente prevalenti nella popolazione femminile e spesso oggetto di gestione farmacologica continuativa. Sul fronte dell’endometriosi, l’Iss segnala una crescita delle iniziative per la diagnosi precoce e il riconoscimento della patologia come cronica, mentre sulla fibromialgia si è affermato un approccio diagnostico più preciso, basato su criteri condivisi come la presenza di dolore muscolo-scheletrico diffuso e tender points (punti dolorosi alla digitopressione).

Ampio spazio è riservato anche ai risultati in oncologia, dove si evidenzia una riduzione della mortalità superiore al 20% tra le donne di 20-49 anni nel periodo 2006-2021. Oggi in Italia vivono circa 2 milioni di donne con una diagnosi oncologica, la metà delle quali ha superato i dieci anni di sopravvivenza. Le prospettive di guarigione, secondo l’Iss, sono particolarmente incoraggianti per i tumori della mammella (73%) e dell’utero (69%). In questo scenario, le farmacie possono giocare un ruolo importante nel counseling, nell’aderenza terapeutica e nella gestione degli effetti collaterali dei nuovi farmaci oncologici.

L’editoriale segnala infine un aumento significativo degli studi che considerano le differenze di genere in cardiologia, oncologia, malattie autoimmuni, diabete e vaccinazioni: tutti ambiti dove la personalizzazione delle cure può passare anche dal dialogo con il farmacista, figura sempre più coinvolta nella presa in carico del paziente cronico e nella promozione di stili di vita sani.