Gli infermieri potrebbero presto prescrivere trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche, come presidi sanitari e ausili, per garantire continuità e sicurezza delle cure. Questo è uno degli effetti della creazione di tre nuove aree di specializzazione infermieristica: Cure Primarie e Sanità Pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali, e Cure Intensive e nell’Emergenza. La novità è stata annunciata durante il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci, come riportato da Quotidiano Sanità.
Schillaci ha sottolineato l’importanza del ruolo degli infermieri nel sistema sanitario italiano: «Stiamo lavorando a un progetto complessivo che guarda al futuro della sanità italiana e al ruolo cruciale che gli infermieri ricoprono oggi e che svolgeranno nell’assistenza sul territorio. La vostra professionalità e il vostro contributo sono insostituibili per garantire qualità alla sanità pubblica». La Fnopi ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, definendola “una svolta epocale” e sottolineando che il dialogo con il Ministro Schillaci e con la Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è stato determinante per questo risultato.
Tuttavia, non tutti sono favorevoli alla prescrizione infermieristica. Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha espresso preoccupazione riguardo all’introduzione di competenze che potrebbero sovrapporsi a quelle mediche: «La prescrizione presuppone una diagnosi, e la diagnosi è di competenza del medico». Anelli ha aggiunto che la Legge prevede la consultazione delle professioni coinvolte prima di assegnare nuove competenze e ha espresso rammarico per non essere stati coinvolti nel processo decisionale. Ha anche avvertito che, qualora il provvedimento attribuisse agli infermieri competenze esclusive del medico, la Fnomceo potrebbe impugnarlo.
Di fronte a queste critiche, la Fnopi ha chiarito che non vi è alcuna invasione di competenze. «La possibilità di prescrizione riguarda presìdi e ausili legati al processo di assistenza infermieristica», ha spiegato la Federazione, sottolineando che la diagnosi medica rimane prerogativa esclusiva dei medici. Questo cambiamento, ha ribadito la Fnopi, rappresenta un arricchimento del lavoro di squadra all’interno del sistema sanitario e non una minaccia alle competenze dei medici.
La Regione Veneto ha espresso pieno sostegno alla prescrizione infermieristica. L’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin ha dichiarato: «Si tratta di una decisione che non possiamo non condividere, coerente con il recente piano strategico per affrontare la carenza di personale sanitario». Lanzarin ha inoltre evidenziato che la valorizzazione della professione infermieristica può contribuire a trattenere i professionisti all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, rispondendo ai crescenti bisogni di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche.
Anche la Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (Fno Tsrm e Pstrp) ha espresso apprezzamento per l’introduzione delle lauree magistrali a indirizzo clinico per gli infermieri. La Federazione ha sottolineato che questo passo rappresenta un importante sviluppo per la formazione universitaria di secondo livello delle professioni sanitarie e ha confermato il proprio impegno a lavorare in collaborazione con il ministero della Salute e le altre istituzioni per rafforzare ulteriormente il percorso formativo e professionale.