Dovrebbe passare anche da un accordo nazionale con le farmacie del territorio sui tamponi salivari il Piano per il monitoraggio della pandemia nelle scuole di primo grado approvato l’altro ieri dalla Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo è quello aprire l’anno scolastico con una campagna di screening a campione per mappare la diffusione del virus e la sua incidenza nella popolazione studentesca, in modo da abbandonare definitivamente la cosiddetta Dad. «Consideriamo prioritaria la presenza degli alunni in piena sicurezza» ha spiegato Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni «ora lavoriamo con il Governo per migliorare i contenuti tecnici».

L’idea, in particolare, è quella di effettuare test salivari periodici su un campione rappresentativo della popolazione scolastica: «Impossibile sottoporre a tampone milioni di alunni» ha osservato il governatore della Liguria, Giovanni Toti «le scuole dovrebbero convocarli dalle 3 di mattina». Le Regioni, dunque, individueranno sul proprio territorio alcuni istituti “sentinella” dove effettuare prelievi periodici su classi selezionate di studenti. In aggiunta, è la proposta che si sta facendo strada, i test potranno essere eseguiti anche a casa o nelle farmacie del territorio, da cui la richiesta dei governatori di un accordo nazionale con i sindacati di categoria, sulla falsariga dei protocolli su vaccini e tamponi a prezzo convenzionato.

Non è detto però che in alcune Regioni vengano stipulate intese locali già nei prossimi giorni. Una sperimentazione pilota, ha detto il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, dovrebbe partire a breve nel Lazio, ma l’Alto Adige sta già lavorando a una propria campagna locale. Anche Liguria e Marche promettono di aggiungersi a breve, anche perché l’intenzione è di avviare il monitoraggio in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico. La Lombardia, invece, ha esteso nei giorni scorsi ai 6-13enni la gratuità dei tamponi rinofaringei effettuati in farmacia ogni 15 giorni