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Sessa (Simg): antibiotici, abuso per fai da te e dispensazione senza ricetta

24 Novembre 2023

Contro il mal di gola l’antibiotico funziona solo nel 5% dei casi, perché negli altri la causa è virale e quindi occorre un antinfiammatorio. Lo ricorda Aurelio Sessa, specialista in medicina interna, presidente di Simg Lombardia, commentando una recente indagine di Iqvia per Reckitt secondo la quale i due terzi degli italiani hanno usato un antibiotico negli ultimi 12 mesi e nella maggior parte dei casi per curare il mal di gola.

«È un problema di inappropriatezza nell’uso dell’antibiotico» osserva Sessa «erroneamente si crede che possa risolvere il problema delle alte vie respiratorie». Quando il disturbo passa «si crede che sia stato l’antibiotico, invece è il decorso naturale: l’infezione virale delle alte vie aeree, con un sistema immunitario competente, si risolve in modo naturale». Più in generale, «nella popolazione fino ai 60anni si può fare a meno dei farmaci» valuta Sessa «e comunque vanno evitati gli antibiotici».

Per questi farmaci, continua Sessa, servirebbe la ricetta del medico, ma come emerge anche dall’indagine di Iqvia, «le persone usano anche gli antibiotici che hanno in casa, quelli usati in precedenza per altre infezioni. Il paziente ricorre al “fai da te” e il medico si ritrova con assistiti che hanno già iniziato la terapia e che chiedono una nuova prescrizione per completarla».

Ma, osserva Sessa, talvolta è anche il farmacista a dispensare l’antibiotico di fronte a una richiesta del paziente che promette di portare la ricetta. «Sono tutte situazioni che si possono prevenire con una buona comunicazione tra medico di medicina generale e farmacista» dice ancora Sessa «ma anche le istituzioni devono fare la loro, come nel caso della campagna contro le microbico-resistenze».