Dovrebbe sparire da metà febbraio l’obbligo della mascherina all’aperto, mentre per il green pass occorrerà attendere ulteriori miglioramenti del quadro pandemico. Lo ha detto ieri il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Radio24: «Io credo nella gradualità delle cose» ha spiegato «innanzitutto osserviamo i numeri di febbraio: le cose stanno andando bene, vediamo come procedono per il resto del mese. Continuiamo anche a vedere se arrivano altre varianti».
Nessuno ha simpatia per le restrizioni, ha continuato Sileri, «sembra che si contrappongano due fazioni, chi vuole stringere e chi vuole il nulla. Ma le restrizioni ci sono perché abbiamo avuto una grande circolazione del virus». E’ in base all’andamento dei contagi, dunque, «che si deciderà se abrogare il green pass, ma in ogni caso questa valutazione richiederà attenzione e non è imminente».
Altra questione, invece, quella delle mascherine. «Senza dubbio siamo tutti stanchi» ha ammesso Sileri «all’aperto la toglieremo al chiuso invece dovrà rimanere; ci sarà una transizione ma poi le toglieremo anche al chiuso. Da metà febbraio così come riapriranno anche alcune attività, come le discoteche ad esempio, toglieremo le mascherine all’aperto».
Sulle date, fornisce qualche indicazione in più l’altro sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: «L’ordinanza sulle mascherine da tenere all’aperto in zona bianca scade il 10 febbraio e non verrà prorogata. Subito dopo sarà l’occasione per decidere se toglierle anche in zona gialla e arancione, con un provvedimento del ministero della Salute condiviso con il Cts. Ma direi che già oggi non vedo grandi differenze tra zone gialle e arancioni perché i contagi sono in calo e la campagna vaccinale va molto bene. Bisogna dare un segnale positivo ai cittadini».