E’ urgente far partire al più presto il piano da 700 milioni di euro per sostenere il personale della sanità, risolvere il precariato e rafforzare la medicina del territorio. Lo ha scritto ieri su Facebook il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, parlando delle risorse da impiegare per il Ssn: «Serviranno almeno 25 miliardi di euro per riformare il sistema sanitario» ha proseguito «dovremo lottare con i soldi che arriveranno dall’Ue». Intanto però, avverte Sileri, «in primo luogo dobbiamo pensare al personale, aumentando i salari di medici e infermieri. E questo lo sostengo da mesi per una ragione molto semplice: turni massacranti e poca attrazione del sistema sanitario spingono gli operatori sanitari ad andare via dall’Italia e, come già successo, ci ritroviamo con meno medici ed infermieri rispetto a quelli che servono».
Intanto, sempre ieri, ministero dell’Economia e delle Finanze, ministero della Sanità e Commissario straordinario per l’emergenza covid hanno sottoscritto con la Banca europea per gli investimenti un’intesa che mette a disposizione del governo un finanziamento di due miliardi di euro, da utilizzare per gli interventi previsti nel settore sanitario dal Decreto rilancio. Il prestito, in sintesi, sosterrà il rafforzamento della rete ospedaliera (3.500 nuovi posti letto per la terapia intensiva, 4.225 in semi-intensiva, ristrutturazione di 651 pronto soccorso) e l’organizzazione a distanza dell’assistenza territoriale (sistemi digitali per l’assistenza domiciliare e residenziale e per il monitoraggio da remoto, attivazione di centrali operative regionali per il monitoraggio dei pazienti).