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Società scientifiche, norme su guida sotto stupefacenti non penalizzino pazienti

13 Dicembre 2024

Il nuovo Codice della strada non penalizzi i pazienti che seguono una terapia a base di oppioidi sotto lo stretto controllo del medico. È quanto ha chiesto a gran voce nei giorni scorsi il gruppo di lavoro “Legge 38” in una lettera aperta al ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci, dopo le recenti modifiche all’articolo 187: servono «opportuni decreti attuativi» che distinguano l’abuso di sostanze stupefacenti a titolo ricreativo da un loro impiego per necessità terapeutiche, al fine di non limitare la libertà di movimento dei pazienti.

L’appello – che porta la firma di Aiom, Airo, Aisd, Federazione cure palliative-Fcp, Federdolore – Sicd, Fimp, Sarnepi, Siaarti, Sicp, Simg, Sir, di diversi primari ospedalieri e della fondatrice dell’associazione Vivere senza dolore – è stato accolto dal vicepremier Salvini, che ha chiesto l’avvio di un tavolo tecnico dove stabilire eventuali deroghe, allo scopo di tutelare la possibilità di cura dei malati di dolore e preservarne la qualità di vita.

Sono circa 10 milioni gli italiani che soffrono di dolore cronico (nell’88% dei casi di natura non oncologica) e tra questi molti sono in trattamento con oppioidi, per gestire efficacemente il problema e mantenere un’esistenza il più possibile attiva.

Rispetto alla Legge 38/2010, che finalmente garantisce ai malati di dolore il diritto alla cura, semplificando anche l’accesso ai medicinali più appropriati, il nuovo Codice della Strada rischiava di rappresentare un passo indietro perché equipara chi si mette alla guida dopo l’abuso illecito di droghe a chi, invece, segue una terapia farmacologica prescritta dal medico, anche in assenza di condizioni tali da pregiudicare la sicurezza personale e della collettività: per sanzionare chi guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, infatti, sarebbe bastato l’esito positivo del test, senza una verifica del reale stato di alterazione psico-fisica del conducente.

«Da anni combattiamo contro l’oppiofobia, spiegando ai nostri pazienti i corretti comportamenti da tenere quando sono in cura con alcune categorie di farmaci, come gli oppioidi ma anche gli antidepressivi, alcuni miorilassanti o certi farmaci antitumorali» sottolineano all’unisono Gabriele Finco, presidente Aisd, Leonardo Consoletti, presidente Federdolore-Sicd, ed Elena Bignami, presidente Siaarti. «La modifica dell’articolo 187, non distinguendo tra uso terapeutico e abuso a scopo ludico di sostante stupefacenti, creerebbe una barriera al corretto impiego dei farmaci. Per questo, con altre società scientifiche attente al tema dolore ed esperti del settore, abbiamo scritto al ministro della Salute e al ministro dei Trasporti chiedendo che, per l’applicazione della nuova normativa, si definiscano congrui criteri di valutazione, al fine di salvaguardare la sicurezza stradale e, al tempo stesso, i diritti dei pazienti che seguono le terapie sotto controllo medico. Siamo grati al ministro Salvini per aver ascoltato le nostre richieste e rinnoviamo la nostra disponibilità a fornire tutti i chiarimenti medico-scientifici che possano essere ritenuti utili».