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Sondaggio Onda, durante la pandemia un italiano su 4 non aderente alle cure

30 Settembre 2020

La pandemia ha avuto effetti decisamente negativi sulla continuità delle cure programmate: una italiano su 4 ha difficoltà nel seguire puntualmente la terapia e 3 su 10 ammettono di avere saltato almeno una somministrazione nell’ultima settimana. I dati arrivano dall’indagine condotta dall’Istituto Elma Research per conto della Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, su un campione di 558 persone con età media di 52 anni. Presentata nella cornice del congresso “virtuale” che l’associazione ha dedicato al tema dell’aderenza terapeutica, la ricerca mette sul tavolo cifre preoccupanti perché riguardano in parte preponderante le cure per le patologie oncologiche (38%) e le malattie cardiovascolari (28%).

«Il problema della mancata aderenza alle terapie farmacologiche» ha ricordato Francesca Merzagora, presidente della Fondazione Onda «è rilevante e crescente e impatta non solo la salute dei pazienti, ma anche la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. E’ preoccupante scoprire che pazienti in cura con farmaci salvavita non sono aderenti nel 23% dei casi: occorrerebbe promuovere una maggiore sensibilizzazione sui rischi della non aderenza e un maggiore utilizzo di app che ricordano data e ora in cui assumere il farmaco, oggi utilizzate soltanto da un paziente su 4».

Nove intervistati su dieci, rivela ancora la ricerca, ricorrono a farmaci per via orale che assumono una o più volte al giorno in piena autonomia e a domicilio, e uno su 2 assume più di una terapia continuativa. «Circa la metà dei pazienti con depressione maggiore sono non aderenti o scarsamente aderenti alle terapie con antidepressivi» ha ricordato Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia «ciò comporta una serie di penalizzazioni nel decorso e nell’esito. Una corretta informazione sui trattamenti è in grado di migliorarne l’aderenza, inoltre l’alleanza terapeutica con il prescrittore è volta ad aumentare la probabilità di risposta positiva».

«Se parliamo di aderenza» ha aggiunto Raffaella Michieli, segretaria nazionale della Simg «dobbiamo sottolineare che il termine si riferisce all’assunzione della terapia anche nelle dosi e negli orari corretti. In questo senso la centralità del rapporto medico-paziente, attraverso il quale si concorda e si spiega, è la chiave del successo».

Tra i relatori la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, che nel suo intervento ha ricordato il contributo assicurato dalle farmacie lombarde nel periodo dell’emergenza pandemica. «Con la stampa in farmacia del promemoria e la dematerializzazione della ricetta» ha spiegato «abbiamo agevolato i pazienti nel rinnovo delle terapie, così come con la consegna a domicilio dei farmaci, d’intesa con Croce Rossa Lombardia, ne abbiamo incrementato l’accessibilità». Un ulteriore salto in avanti, poi, arriverà dalla sperimentazione della farmacia dei servizi: «In Lombardia» ha ricordato la presidente Racca «la Regione conta di coinvolgere le farmaci del territorio nel controllo delle terapie farmacologiche e della loro aderenza».