Rispunta la proposta di un fondo nazionale per le farmacie rurali tra gli emendamenti al decreto Sostegni bis (73/2021) che ieri hanno superato il vaglio di ammissibilità della commissione Bilancio della Camera, impegnata in sede referente nell’esame della legge di conversione. La disposizione – che aveva già cercato un posto nella Legge di Bilancio 2021 e prima ancora, un’estate fa, nel decreto Rilancio, ma senza successo – ha per primo firmatario Marcello Gemmato e punta a istituire «per gli anni 2021, 2022 e 2023 il Fondo per interventi di sostegno alle farmacie rurali, con una dotazione annua di 50 milioni di euro» Le risorse sono destinate «all’erogazione di contributi per assicurare la continuità del funzionamento delle farmacie rurali che versano in uno stato di crisi economica» e saranno erogati sulla base di alcuni indicatori che comprendono la popolazione residente nella località in cui opera la farmacia, la distanza con il capoluogo di provincia, il fatturato complessivo annuale al netto dell’iva e le notti di turno effettuate in un anno.
L’emendamento Gemmato (2.106) non è l’unico a trattare di farmacia tra le proposte di modifica al decreto Sostegni bis dichiarate ammissibili. Merita una segnalazione anche il 26.105 (Bagnasco) che impegna le Regioni ad affidare al canale della dpc i farmaci della distribuzione diretta «per i quali non sussistano esigenze di controllo ricorrente da parte della struttura pubblica, secondo condizioni, modalità di remunerazione e criteri stabiliti nei vigenti accordi convenzionali locali stipulati con le organizzazioni maggiormente rappresentative delle farmacie». E i due emendamenti 26.013 (Mandelli) e 26.012 (Bagnasco): il primo aggiunge le vaccinazioni tra le prestazioni della farmacia dei servizi annoverate dal d.lgs 153/2009, il secondo autorizza in via sperimentale la vaccinazione contro l’influenza nelle farmacie del territorio per la stagione 2021-2022.
Tra le altre proposte, spiccano quattro emendamenti (32.01, 32.07, 35.026, 35.027) che introducono agevolazioni o crediti d’imposta per i distributori intermedi della filiera farmaceutica. E infine vale la pena citare l’emendamento 34.15 (Lorenzin) che, «nelle more della revisione della remunerazione della filiera distributiva del farmaco», autorizza le Regioni a stipulare «accordi di remunerazione temporanea con le farmacie per la distribuzione convenzionata delle classi di farmaci escluse dal prontuario della distribuzione diretta (Pht)», purché «in via sperimentale e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Il decreto Sostegni bis è alla Camera in prima lettura e andrà convertito entro il prossimo 24 luglio.