Continuano le verifiche a tappeto dei Nas per debellare rincari speculativi su dispositivi di protezione e igienizzanti così come operazioni commerciali che sconfinano nella fraudolenza. In una nota, il Comando carabinieri per la tutela della salute riferisce in particolare di due interventi, portati a termine ad Aosta e Torino. Nel primo caso, i Nas hanno fatto visita a un’erboristeria che «esponeva, in bella mostra, un cartello inneggiante alle proprietà terapeutiche, curative e antivirali, tra cui il “coronavirus”, di alcuni integratori alimentari venduti dallo stesso esercizio commerciale». I militari hanno immediatamente sottoposto a sequestro i prodotti e segnalato all’autorità giudiziaria i due responsabili dell’erboristeria, con l’accusa di per tentata frode in commercio.
Nel capoluogo piemontese, invece, i Nas hanno denunciato il titolare di una ferramenta che aveva messo in commercio mascherine antipolvere al costo unitario di 9 euro, quando il noprmale prezzo di vendita si aggira sui 3 euro. In questo caso, l’accusa è di avere realizzato «un rialzo fraudolento dei prezzi in relazione all’emergenza attuale» di coronavirus.
La repressione di speculazioni e frodi legate all’epidemia non ferma comunque l’attività ispettiva dei Nas su farmacie e aziende della distribuzione farmaceutica. A Roma, in particolare, i militari hanno riscontrato carenza di medicinali obbligatori e mancanza degli strumenti previsti per le preparazioni galeniche in alcune farmacie della Capitale, alle quali sono state contestate sanzioni per un valore complessivo di 9mila euro. Per un deposito all’ingrosso di farmaci, invece, è stata inoltrata alla competente Autorità sanitaria una proposta di revoca dell’autorizzazione per mancanza dei requisiti minimi previsti dalla normativa.