La governance della spesa farmaceutica può essere migliorata con meccanismi che consentano di coprire eventuali sfondamenti sull’ospedaliera con gli avanzi provenienti dalla convenzionata. Lo hanno detto nei giorni scorsi Assogenerici e Farmindustria, lo sostiene ora anche Assobiotec, l’associazione che rappresenta le aziende biotecnologiche. E’ una delle proposte messe sul tavolo dal presidente dell’organizzazione di categoria, Riccardo Palmisano (foto), al Technology Forum Life Sciences 2018 di Milano: dal pacchetto, riferisce l’Ansa, spiccano anche la richiesta di un finanziamento della spesa farmaceutica pubblica adeguato alla domanda di salute, l’eliminazione di voci che con la spesa farmaceutica pubblica non hanno nulla a che fare (come ticket, gas medicinali e plasma-derivati), un’allocazione congrua e bilanciata delle risorse tra i due tetti di spesa (convenzionata e diretta), l’accesso rapido al farmaco e infine l’uso del payback soltanto come salvaguardia di bilancio, da ripartire equamente tra tutti gli attori del sistema.
«Solo attuando queste correzioni» ha detto Palmisano all’Adnkronos «si potrà rendere il sistema di governance equo, la spesa farmaceutica sostenibile e soprattutto in linea con le necessità dei pazienti. La spesa farmaceutica pubblica è stata costantemente ridotta ed è attualmente sottofinanziata rispetto alla domanda di salute – e questo nonostante la media procapite sia inferiore del 27% rispetto a quella dei grandi Paesi Europei e i prezzi dei farmaci più bassi del 15-20%».