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Stada Health Report: europei sempre meno contenti della sanità

25 Giugno 2024

I sistemi sanitari hanno bisogno di un rinnovamento: questo è il verdetto del pubblico europeo.  Con il 56%, la soddisfazione per i sistemi sanitari è scesa ai minimi storici, diventando un invito per molti a darsi da fare: esercizio fisico regolare, una dieta sana e attività a sostegno del benessere mentale sono solo alcune delle misure adottate per compensare le debolezze del sistema e prendersi cura di sé stessi.

Anche la salute mentale dell’Europa è peggiorata: gli intervistati l’hanno valutata leggermente inferiore rispetto al 2023. E sebbene il 67 per cento degli Europei sia felice in generale, il 52 per cento, e in particolare le generazioni più giovani, lotta contro la solitudine.

Giunto all’edizione del suo 10° anniversario, lo Stada Health Report va oltre l’identificazione delle tendenze dei pensieri e delle preoccupazioni degli Europei per quanto riguarda la salute, per offrire anche soluzioni attuabili per le aree problematiche. “Con lo Stada Health Report 2024, i cittadini europei ancora una volta si sono pronunciati: la soddisfazione per l’assistenza sanitaria è peggiorata per il quarto anno consecutivo, una tendenza allarmante che noi, insieme ai responsabili politici, alle autorità regolatorie, ai medici e ai farmacisti, dobbiamo capire, affrontare e invertire. Allo stesso tempo, è, però, incoraggiante vedere persone di ogni genere, background e fasce d’età che si adoperano per prendersi cura della loro salute, sia fisica che mentale”, afferma Peter Goldschmidt, ceo di Stada.

L’accesso alle visite mediche, lo standard dei servizi sanitari, la carenza di personale e una generale sfiducia nei confronti dei responsabili politici del settore sanitario: sono queste le principali cause di insoddisfazione nei confronti dei sistemi sanitari. Ora al 56%, la soddisfazione è diminuita di 18 punti percentuali dal 2020. I cittadini ungheresi, che partecipano per la prima volta, sono i più insoddisfatti del loro sistema sanitario: il 72% lo ritiene insufficiente, seguito da Kazakistan (67) e Serbia (65). Rispetto al 2023, il Regno Unito (-11 punti percentuali), il Kazakistan (-10 punti percentuali) e la Germania (-8 punti percentuali) hanno registrato i cali più significativi.

Tra le lamentele, gli Europei hanno anche alcune idee di ampio respiro per migliorare la soddisfazione: quasi 1 Europeo su 2 (48) ritiene che farebbe la differenza se i responsabili delle politiche sanitarie avessero un background correlato alla salute e una percentuale simile (47) chiede un aumento dei salari per coloro che lavorano nelle professioni mediche, per motivare un maggior numero di persone a intraprendere una carriera nel settore sanitario, alleviando così parte della pressione attualmente avvertita nel sistema.

Sebbene il malcontento per l’assistenza sanitaria sia tangibile, la fiducia nella medicina convenzionale è aumentata in modo significativo. Quasi 7 Europei su 10 (69) affermano di fidarsi ampiamente o completamente della medicina convenzionale, con un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2022. La Finlandia (84) e la Spagna (82) sono i suoi sostenitori più fedeli e i cittadini europei maschi (73) sono più propensi a fidarsi della medicina convenzionale rispetto alle donne (65). Il principale fattore di fiducia in questo tipo di medicina? I consigli molto apprezzati degli operatori sanitari, come medici e farmacisti, preziosi per il 48 per cento degli Europei. I consigli degli esperti sono particolarmente apprezzati in Belgio e Irlanda (entrambi 56), Germania e Paesi Bassi (entrambi 55), Danimarca e Regno Unito (entrambi 53).

Con il calo dei livelli di soddisfazione, sempre più Europei prendono in mano la situazione: l’89 per cento fa almeno una cosa per migliorare il proprio benessere generale. In Finlandia (66), Spagna (62) e Italia (60), le persone sono più attive fisicamente rispetto alla media (50). Inoltre, un terzo si sottopone a controlli sanitari preventivi (33) o assume integratori alimentari (32). È interessante notare che il 31 per cento degli Europei considera anche il tempo trascorso con i propri cari un investimento per il proprio benessere generale.

Sebbene la maggioranza degli Europei affermi di essere “abbastanza” o “molto felice” (67), c’è comunque motivo di preoccupazione: mentre l’autovalutazione sulla salute mentale è peggiorata solo leggermente, passando dal 67 percento nel 2023 al 65 per cento degli intervistati che valuta la sua salute mentale come “buona” o “molto buona”, uno sguardo più attento rileva un fenomeno che non dovrebbe essere sottovalutato. L’epidemia di solitudine ha colpito il continente, con il 52 per cento degli Europei che prova sentimenti di solitudine. E nonostante siano i più connessi rispetto a qualsiasi altro gruppo, il 63 per cento dei giovani tra 18 e 34 anni si sente solo. Tuttavia, l’eccessivo tempo trascorso online rappresenta solo una parte del problema: in primo luogo, le giovani generazioni citano il lavoro (27) come principale fattore di solitudine e, di conseguenza, chiedono un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata per porre rimedio alla situazione.