«Al fine di ridurre l’impatto dei virus respiratori nel prossimo autunno, è cruciale che le Regioni avviino al più presto le gare per l’approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali, basandole su stime della popolazione eleggibile e non esclusivamente sulle coperture delle stagioni precedenti». È quanto scrive il ministero della Salute nella circolare con le raccomandazioni per la stagione influenzale 2023-2024: considerato che nell’ultimo autunno la circolazione delle sindromi simil-influenzali è partita con largo anticipo, ricorda il Ministero, «si raccomanda di anticipare le campagne per la vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione».
Per quanto concerne le coperture, gli obiettivi Gli obiettivi rimangono il 75% (soglia minima) e il 95% (soglia ottimale) per tutti i gruppi target, che come negli anni precedenti includono i soggetti di età pari o superiore a 65 anni, le donne che all’inizio della stagione si trovano in gravidanza o post-partum, gli individui dai 6 mesi ai 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze, addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (medici e personale sanitario/sociosanitario, Forze di polizia, Vigili del fuoco) e altre categorie ancora.
«Le Regioni» continua la circolare del Ministero «per assicurare che la copertura vaccinale sia la più alta possibile, con il coinvolgimento dei mmg, pls e farmacie, attiveranno nei confronti delle persone idonee alla vaccinazione azioni di offerta attiva di provata efficacia». È richiesta inoltre « la realizzazione di iniziative volte a promuovere la vaccinazione antinfluenzale di tutti gli operatori sanitari, in tutte le occasioni possibili. I benefici del vaccino dovrebbero essere adeguatamente comunicati e la vaccinazione resa accessibile il più facilmente possibile».
Per identificare le persone idonee alla vaccinazione, infine, la circolare suggerisce di «aumentare il coinvolgimento dei mmg e pls», sensibilizzare i medici specialisti ospedalieri, le associazioni dei malati, le associazioni dei cittadini e le associazioni per gli anziani, assicurare la vaccinazione anche nelle strutture di ricovero/lungodegenza o strutture residenziali per anziani, allargare l’offerta «con il modello a rete su tutti i possibili erogatori, in modo particolare i medici specialisti ospedalieri e territoriali».