Prosegue anche nella 45a settimana dell’anno, quella che va dall’8 al 14 novembre, la crescita delle sindromi simil-influenzali registrate dai medici-sentinella di Influnet, la rete di sorveglianza epidemiologica coordinata da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. Secondo l’ultimo bollettino, nei sette giorni che arrivano a metà mese sono stati segnalati 246mila casi, per un totale di 811mila dall’inizio della stagione. In sintesi, l’incidenza raggiunge i 4,2 casi ogni mille assistiti, un valore superiore di oltre due volte a quello registrato nella stessa settimana del 2020 (1,7 casi). «La maggior parte delle segnalazioni» avverte Influnet «riguardano sindromi riconducibili ad altri virus respiratori, diversi da quelli influenzali», e i più colpiti rimangono i bambini al di sotto dei cinque anni di età, dove si osserva un’incidenza di 17,9 casi per mille assistiti.
Tassi più contenuti nelle altre fasce di età: 4,47 casi ogni mille assistiti tra i 5-14enni, 3,63 casi tra i 15-64enni, 2,07 segnalazioni ogni mille assistiti tra gli individui con più di 65 anni. Tra le 14 Regioni che hanno attivato la sorveglianza, otto superano la soglia basale di 3,16 casi: Piemonte (6,29), Lombardia (5,99), Emilia-Romagna (5,10), Marche (3,57), Lazio (3,54), Abruzzo (4,19), Puglia (3,19) e Sicilia (3,32 sempre ogni mille assistiti). «L’incidenza osservata in alcune regioni» avverte in chiusura Influnet «è fortemente condizionata dal ristretto numero di medici e pediatri che, al momento, hanno inviato i loro dati».