Secondo uno studio americano pubblicato sulla rivista Pediatrics, nei neonati e bimbi in tenera età infetti da covid si osserva un’incidenza maggiore di laringiti difteriche, un’infezione delle vie respiratorie detta anche crup (dall’inglese croup). La ricerca è stata condotta tra marzo 2020 e gennaio 2022 dai medici del Boston Pediatric Hospital e ha coinvolto 75 bambini di età inferiore ai 2 anni, positivi a covid e affetti da crup. L’81% dei casi è successivo al dicembre 2021, quando omicron è penetrato nell’ospedale: sebbene nessuno dei bambini sia morto, il 12% è stato ricoverato e quasi la metà è stata ospitata in terapia intensiva.
«C’è una correlazione molto chiara tra il momento in cui omicron è diventato la variante dominante e quando abbiamo iniziato a notare un incremento dei casi di crup» osserva Ryan Brewster, direttore clinico dello studio. L’infezione, una laringo-tracheo-bronchite, si osserva soprattutto nei bambini di età inferiore ai 6 anni e provoca febbre, raffreddore, difficoltà respiratorie (dispnea), respiro rumoroso, tosse anormale, difficoltà a deglutire o sudorazione.
I ricercatori sottolineano che i precedenti picchi di Covid-19 non erano associati a un aumento delle diagnosi di crup, che potrebbe essere spiegata dalla tendenza di omicron ad attaccare il tratto respiratorio superiore. Per tale motivo, gli autori dello studio invitano i genitori dei bimbi che mostrano i primi sintomi dell’infezione a eseguire per prima cosa un tampone. Tuttavia, i ricercatori avvertono anche dei limiti della loro ricerca: «Abbiamo svolto la nostra analisi in un unico ospedale su un campione di dimensioni ridotte, che potenzialmente ne limita la generalizzabilità. Tuttavia, a nostra conoscenza, è finora una delle prime e più importanti indagini sulla crup associata al covid-19».