La copertura vaccinale «abbatte drasticamente il rischio di contagio e comunque l’eventuale sviluppo della malattia in forma grave», a prescindere dalla variante di Sars-CoV2. E’ la conclusione del rapporto pubblicato ieri dalla Regione Lombardia, che ufficializza i dati delle genotipizzazioni di oltre 18mila tamponi positivi raccolti tra dicembre e giugno: su 16mila infettati l’87,2% non risultava vaccinato, l’8,1% aveva ricevuto soltanto la prima dose e il 4,7% anche la seconda. «Tutte le varianti covid» è la conclusione del rapporto «risultano coperte efficacemente dopo il completamento del ciclo vaccinale».
Il rapporto offre anche indicazioni importanti sulla diffusione della variante delta: nell’intero periodo considerato, le persone contagiate dal ceppo B.1.617.2 sono in tutto 228, ossia l’1,4% dei soggetti i cui tamponi sono stati sottoposti a genotipizzazione; se si considera il solo mese di giugno, invece, la percentuale di casi da variante delta sale al 10% dei tamponi positivi mensili. «Il tasso è cresciuto di molto negli ultimi giorni del mese» osserva il rapporto della Regione «pur nel contesto di una costante diminuzione dei positivi al covid, poiché stiamo assistendo a una transizione dalle varianti alfa alle delta».
«In ogni caso» conclude la nota della Regione «la copertura vaccinale abbatte drasticamente il rischio di contagio e comunque l’eventuale sviluppo della malattia in forma grave. Dopo il completamento del ciclo vaccinale, trascorsi 14 giorni dalla seconda e ultima somministrazione, la risposta al vaccino risulta pressoché uguale per tutte le varianti».