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Studio Iss: in sette mesi di campagna vaccinale evitati 22mila decessi

26 Novembre 2021

I vaccini contro il covid hanno evitato oltre 470mila decessi in Europa e almeno 22mila in Italia. E’ quanto dimostrano due studi pubblicati ieri dalla rivista Eurosurveillance, uno guidato dall’Oms in collaborazione con l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità.

Il primo trial, che copre il periodo gennaio-novembre 2021, stima che con undici mesi di campagna vaccinale l’Europa ha scongiurato il 51% delle morti attese tra i soggetti di età maggiore di 60 anni. Un numero minore di decessi evitati si rileva in Paesi come Romania, Moldavia e Ucraina, dove la copertura vaccinale è stata più bassa.

Risultati in linea arrivano dallo studio dell’Istituto superiore di sanità, che prende in considerazione una popolazione più ampia (over 12) e adotta «criteri più conservativi di efficacia»: nei primi nove mesi di campagna italiana, in ogni caso, i vaccini covid hanno evitato oltre 22mila decessi (contro i 35mila stimati dall’Oms sino a novembre). L’indagine mostra inoltre che grazie ai vaccini sono stati evitati 445mila infezioni, 79mila ricoveri e quasi 10mila ingressi in terapia intensiva.

Delle 22mila morti evitate, dicono ancora i dati dello studio italiano, il 71% riguarda la fascia over 80 (la prima a raggiungere alte coperture oltre a quella dei più fragili), il 18% nella fascia 70-79, l’8% tra i 60-79enni e il 2% negli under 60. Senza i vaccini, il tasso di ricoveri ordinari atteso sarebbe stato di 1.592 ogni 100mila abitanti negli over 80, 871 per la fascia 70-79, 595 per i 60-79 e 214 per gli under 60 (di fatto, si sono invece registrati rispettivamente 886, 618, 421 e 163 ricoveri per le diverse fasce).

«Questi studi» commenta il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro (foto) «sono importanti perché rilevano come le persone vaccinate abbiano un rischio molto più basso di avere conseguenze gravi dall’infezione. Malgrado ormai non ci siano dubbi sull’importanza di questo strumento, insieme agli altri di cui disponiamo come il distanziamento e le mascherine, ancora milioni di persone non sono protette. L’invito è quindi di iniziare l’iter per chi ancora non l’ha fatto, e di proteggersi con il richiamo, soprattutto se si fa parte delle categorie più fragili, le prime a cui è stata offerta questa possibilità».