Il Governo ripristini i prezzi calmierati sui tamponi rapidi nelle farmacie del territorio. E’ l’invito lanciato ieri dall’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, a fronte della domanda di antigenici registrata negli ultimi giorni. «Credo sia necessario avere ancora prezzi calmierati sia per i tamponi sia per le mascherine» ha detto l’assessore ad Askanews «per cui ho fatto un appello al ministro Speranza e al governo perché intervengano rapidamente». Sabato, ha riferito D’Amato, sono stati effettuati 6.631 tamponi molecolari e 33.702 antigenici, con 6.533 casi positivi (16,3%).
Sulla stessa linea il M5S, che in una nota risalente a venerdì scorso (1 aprile) e firmata da deputate e deputati del Movimento in commissione Affari sociali considerano «essenziale» la proroga del protocollo Figliuolo del 6 agosto 2021: «Per questo» conclude il comunicato «come Movimento 5 Stelle ci impegneremo in fase emendativa nel decreto Riaperture».
Va peraltro detto che con la fine dell’emergenza non in tutte le regioni il prezzo sugli antigenici è tornato libero. In alcune, infatti, hanno ripreso efficacia i precedenti accordi che le amministrazioni locali avevano sottoscritto con i sindacati regionali delle farmacie. E’ il caso per esempio dell’Emilia Romagna, dove resta sempre valido l’accordo del febbraio 2021 che fissava a 15 euro il prezzo degli antigenici in farmacia (senza prevedere un termine temporale).
Altre Regioni invece si sono mosse più o meno tempestivamente per confermare precedenti provvedimenti. Come in Puglia, dove il primo aprile il dipartimento Promozione della salute dell’assessorato alla Sanità ha diffuso una circolare in cui si conferma che i test rapidi e molecolari effettuati per motivi di sanità pubblica (connessi alla sorveglianza epidemiologica da covid-19) da farmacie e strutture autorizzate «continuano a essere garantiti con oneri a carico del Servizio sanitario regionale sulla base di protocolli d’intesa e Convenzioni vigenti». La fine dello stato d’emergenza, ha ricordato l’assessore alla Sanità Rocco Palese, «non equivale alla fine della pandemia: la dimensione delle attività di monitoraggio è ancora molto ampia e pertanto i cittadini pugliesi potranno continuare ad avvalersi gratuitamente dei test molecolari e antigenici, quando questi sono disposti nell’ambito delle attività di sorveglianza delle Asl, recandosi nelle strutture, laboratori, farmacie e dai professionisti autorizzati».
Altrove, invece, sono le farmacie stesse a impegnarsi perché con la fine del calmieramento non scatti una corsa ai rincari. Si è già riferito della Lombardia, dove la presidente di Federfarma regionale, Annarosa Racca, ha assicurato nei giorni scorsi che i prezzi dei tamponi non avranno aumenti repentini. Ora si aggiunge Federfarma Verona, che in un comunicato risalente al 2 aprile garantisce: nelle farmacie del territorio continuerà a essere valido il prezzo calmierato di 15 euro per tutte le fasce di popolazione. «Non bisogna abbassare la guardia» commenta la presidente dell’associazione titolari veronese, Elena Vecchioni «applichiamo lo stesso importo anche alla fine quarantena o isolamento che non necessitano quindi più della ricetta del medico curante».