Continua a calare la domanda di tamponi rapidi e ora a raffreddare le richieste contribuisce anche la scadenza della disposizione impartita dai decreti legge 1/2022 e 4/2022, che sino al 28 febbraio estendevano l’erogazione gratuita dei test antigenici alla popolazione scolastica degli istituti secondari di primo e secondo grado e delle scuole primarie.
Stesso discorso per le ordinanze che, in diverse Regioni, assicuravano agli studenti test gratuiti in farmacie e laboratori sino a fine febbraio. Come la Liguria, dove dal primo marzo gli antigenici sono disponibili in regime rimborsato soltanto negli hub regionali, causa decadenza della delibera che riguardava gli scolari del sistema integrato di educazione (0-6 anni), gli alunni della scuola primaria e gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Restano diverse eccezioni, come in Lombardia dove farmacie e laboratori continueranno ad assicurare la gratuità dei test agli studenti delle scuole primarie e secondarie sino a fine marzo.
Gli effetti sui volumi intanto sono già palpabili: secondo i dati di Istituto superiore di sanità e Ministero, ieri sono stati effettuati poco più di 297mila tamponi antigenici, la cifra più bassa degli ultimi dieci giorni esclusi i 148mila di domenica. Più in generale, prosegue la discesa avviata nell’ultima settimana di gennaio: nella settimana che va dal 14 al 20 febbraio farmacie e laboratori hanno effettuato 2,6 milioni di antigenici, quasi il 32% in meno rispetto ai sette giorni precedenti; da lunedì 21 a domenica 27 febbraio, invece, sono stati erogati 2,2 milioni di test rapidi, -16,4%. E i 148mila tamponi totalizzati lunedì rappresentano il numero più basso dal 2 gennaio scorso, quando se ne registrarono poco più di 113mila.